CASALE – La notizia più importante è che la crisi societaria è rientrata. Come annunciato sette giorni fa, in casa nerostellata si respirava un’aria più serena, derubricando le ennesime dimissioni di Appierto ad un puro gesto dimostrativo. Dietro ci sarebbe il braccio di ferro tra l’imprenditore torinese, che copre la quota principale del bilancio, e Coppo che detiene la maggioranza, più che assoluta, del Consiglio. Di certo, comunque, c’è la volontà espressa da entrambi di ridimensionare il budget messo a disposizione nella passata stagione. In poche parole dovremmo affrontare una categoria in più, ma con meno soldi rispetto alla passata stagione. Fermo restando che il monte stipendi era molto alto per la categoria e quindi potrebbe essere compatibile con una «Serie D a salvarsi», quello che aumenteranno veramente sono i costi fissi (ad esempio l’iscrizione ai campionati che è molto più alta rispetto l’Eccellenza), come oneri, materiale e soprattutto trasferte, e quindi il Dg Turino sarà costretto ad affrontare un compito tutt’altro che semplice. Anche per questo è ancora in stand-by la conferma di mister Rossi. Il problema sarebbe solo di natura economica.
L’ex tecnico granata non avrebbe chiesto un aumento ma di confermare quanto ricevuto quest’anno, ma dalla sede nerostellata non avrebbe ricevuto una risposta positiva. Tenendo la pista Melchiori comunque in un cassetto, Appierto sarebbe rimasto colpito dal progetto presentato da Fabio Nisticò, il tecnico del Pinerolo che vinse il campionato di Eccellenza due anni fa, proprio davanti al Casale, e che ha fatto molto bene, quest’anno, con la squadra torinese.