CASALE (c.p.) – Ci sono momenti e storie che colpiscono i cuori e stupiscono per l’impegno dei volontari coinvolti. Questa storia ha inizio circa un mese fa quando Diego di «Voci della Memoria» fa ritorno a Casale dall’Ecuador, paese nel quale ha deciso di stabilirsi. Diego ha un‘idea: ”Che ne dite di partecipare con una squadra da Casale ai Mondiali antirazzisti che si svolgeranno dal 3 al 6 luglio in Emilia, magari con alcuni rifugiati ospiti nella nostra città?”. La proposta viene subito avanzata a Mirella Ruo della Cooperativa Senape, che negli ultimi anni si è adoperata nell’accoglienza di profughi provenienti da vari stati dell’Africa subsahariana, arrivati a Casale con i progetti “Emergenza Nord Africa” e “Mare Nostrum”. Mirella si dimostra subito entusiasta, ma su una sola cosa pare irremovibile: devono prendere parte al torneo tutti i rifugiati che vogliono giocare, nessuno dei ragazzi, almeno per una partita di pallone, si deve sentire respinto. Il messaggio, obiettivo dei mondiali antirazzisti, è stabilire un incontro vero tra i popoli attraverso uno dei giochi sportivi che più di altri svolge questa funzione. Prima di tutto si pose l’interrogativo di quali mezzi di trasporto utilizzare per lo spostamento di quasi 40 persone fra giocatori e accompagnatori, poi come reperire le tende per passare le notti? E ancora: le divise, i palloni, le scarpe da ginnastica, i kit di primo soccorso, i pasti ecc… Le risposte di singoli abitanti di Casale e di alcune associazioni anche fuori dal nostro territorio, non tardano ad arrivare: da subito il Casale Calcio, al quale va un grazie sincero, fornisce le divise per le tre squadre iscritte al torneo, ossia Senape, Rifugiati e Voci dell’Africa. Con una vera divisa il torneo sembra da subito più vicino, ma come ogni squadra che si rispetti perché non fare delle figurine da utilizzare per promuovere l’evento in rete? Detto fatto, in un caldo pomeriggio di giugno un fotografo amatoriale, un grafico professionista e alcuni attivisti si danno appuntamento in via Comello, dove un malandato campo sportivo pubblico utilizzato dai rifugiati per allenarsi, diventa un set fotografico. Qui il clima diventa subito di complicità e di gioia: Francesco, che da una mano al fotografo, cerca di far svolgere tutto in modo serio e professionale, ma in fondo qui in questo campo sgangherato di periferia il calcio è ancora lo sport più bello del mondo e tra un tiro del pallone e un altro, l’entusiasmo di Simon, la fierezza di Babacar con la sua maglietta gialla da portiere, il sorriso timido di Stefhan e la collaborazione di tutti, ci fanno sentire un’unica grande squadra. Per una volta ci si dimentica di essere lontani da casa con un mare in mezzo che ti separa dai tuoi affetti più veri e si pensa a giocare e divertirsi. Qui in questo campo di calcio, puoi tornare a essere bambino e correre dietro una palla, protagonista di una bella storia, la tua, e nessuno può togliertela o negartela solo perché hai la pelle di un colore diverso o parli una lingua differente dalla sua. La partecipazione ai Mondiali antirazzisti non è utile per qualcuno, ma necessaria per tutti. Essa rappresenta la migliore risposta che la città possa dare in termini di civiltà contro ogni proclama razzista e contro ogni tentativo di trasformare lo straniero come nemico pubblico della sicurezza cittadina. “Non vogliamo passare per i soliti sognatori – spiegano i volontari – molti di noi sono lavoratori precari, cassintegrati, disoccupati e conosciamo il brutto volto della crisi, ma siamo ancora convinti che investire nel rispetto, nella dignità, nella costruzione di una società di e per tutti, sia l’unico segno di civiltà per il quale valga la pena andare oltre le ragioni del proprio portafoglio. Manca ancora un piccolo sforzo, occorre reperire i fondi che garantiscono i pasti ai ragazzi, chiediamo a tutti i casalesi di contribuire anche con una semplice offerta di 5 euro a questa grande opportunità per la nostra comunità, perché il sogno finalmente possa diventare realtà e si possa partire per tenere alti i colori di una Casale che cambia veramente, non a parole ma nei fatti, nelle persone, nelle speranze. Per aiutarci a far si che il sogno di questi ragazzi divenga realtà con un aiuto concreto, contattateci ai seguenti numeri: 3465507721 e 3382052405”.
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