Ormai più che una farsa si tratta di una vera e propria storia tragi-comica, perchè se si tratta di una tragedia che potrebbe portare alla scomparsa definitiva del Casale, a raccontarne gli aspetti vien quasi da ridere. Facevano già ridere i progetti millantati dal notaio Goveani quest’estate, che parlava di amichevoli con la Serie A e di nuovo lustro per quel Casale che si apprestava a festeggiare il centenario dello scudetto. Non ci aveva creduto proprio nessuno, o forse solo uno, Giuseppino Coppo che fidandosi troppo dell’ex granata, si è esposto anche gettando all’aria i 300 mila euro della fidejussione. Non parliamo poi della cozzaglia di giocatori arrivata in Monferrata per il ritiro. Una squadra che sin dalle prime battute ha dimostrato che difficilmente avrebbe raggiunto l’obiettivo salvezza. Da quell’agosto poi è accaduto veramente di tutto. Dallo scandalo fidejussione falsa, ai punti di penalizzazione per le scadenze non onorate, dall’arrivo di un altro personaggio discusso, Paolo Di Stanislao, già indagato per bancarotta fraudolenta, alla cambiale tunisina per ripianare le perdite d’esercizio al 31/12. Parentesi a parte per il caso calcio-scommesse: un evento forse isolato e riconducibile ad uno o poche mele marce, ma un’onta che la città si sarebbe sicuramente voluta risparmiare. Dopo gli appelli della carta stampata e di fronte ad una situazione che è velocemente naufragata, il Comune con in testa il sindaco Demezzi e l’Assessore Federico Riboldi, ha deciso di scendere nuovamente in campo e cercare di fare chiarezza su una situazione dai contorni kafkiani. Il primo incontro si è già svolto, un secondo è già in programma, ma questa volta il Primo Cittadino vorrà vedere tutti attorno allo stesso tavolo. Le giustificazioni di Goveani non saranno accettate, così come le teleconferenze e le deleghe. Il traguardo verso una soluzione del problema comunque è molto lontano, quasi irraggiungibile.
«Quello che è apparso chiaro – ha detto il sindaco Giorgio Demezzi – è la strategia, adottata dalle tre parti in causa, di “scarica-barile” e di affidare ad altri la soluzione del problema. Ma facendo in questo modo difficilmente ne verremo fuori. Mi è sembrato di capire che ognuna delle parti in causa stia aspettando che qualcuno faccia il primo passo, creando di fatto una situazione di stallo. E’ chiaro che a questo punto sarò costretto a convocarli nuovamente al fine di metterli di fronte alle proprie responsabilità. Non è scaricando le colpe che si potrà risolvere la situazione. Stavo aspettando le loro proposte ma, ad oggi, nessuno si è fatto sentire. Così facendo difficilmente ne verremo a capo, e la Città rischia di perdere la squadra nerostellata». In poche parole anche il Primo Cittadino, sicuramente tra i più informati delle vicende nerostellate, è apparso scettico. E in effetti non sembrano esserci soluzioni all’orizzonte. Inoltre in questa situazione il Casale può diventare appetibile per qualche altro deliquente o speculatore che potrebbe arrivare in Monferrato con il solo intento di usare il giocattolo Casale, per rubacchiare qualche altro spicciolo, mettendo poi definitivamente la parola fine alla storia nerostellata. Sicuramente la parola serie D, è assolutamente da dimenticare. Per salvare il club nel massimo campionato dilettantistico, bisognerebbe evitare il fallimento e pagare tutte le spettanze alla Lega ed ai tesserati: un’ipotesi che ad oggi appare come fantascientifica. La speranza quindi resta nella possibilità di creare un nuovo soggetto giuridico-sportivo e che la Federazione, in un momento di infinita bontà, accolga la richiesta della nuova proprietà e della Città di inserire il nuovo club (che dovrebbe partire dalla Terza) in una categoria superiore. Per farlo però il presidente Giancarlo Abete ed il numero 2, Carlo Tavecchio, vorranno sicuramente avere delle garanzie, così come con ogni probabilità vorranno vedere onorati almeno i debiti verso il Palazzo. In ogni caso il nuovo Casale Calcio dovrà sborsare una penale di circa 100mila euro per essere riammesso nei dilettanti e comunque, le porte dell’Eccellenza sembrano già state chiuse dal Comitato Regionale della Lnd. Anche l’ipotesi fusione con una realtà monferrina è da scartare a priori. Chiunque mastichi un po’ di diritto sportivo, infatti, sa benissimo che una nuova società, al primo anno di affiliazione, non può essere fusa con altri club. A questo bisogna aggiungere che l’altra squadra della città, la Junior Pontestura, avendo già fatto una fusione, per i prossimi due anni non potrà modificare il proprio assetto societario. Ma al di là degli aspetti burocratici, in Monferrato non sembrano esserci realtà calcisitiche che per la salvezza dei nerostellati, accetterebbe di cancellare la propria storia per far sventolare la bandiera nera con la stella bianca.
Dario Calemme
TERRUGGIA – Ci sarà anche l’ex bomber nerostellato Jacopo Zenga, alla finalissima del Torneo degli Oratori, anche quest’anno dedicato alla memoria di Don Gigi Gavazza. Non è ancora confermata la presenza del capocannoniere del Piemonte, ma ci sono buone probabilità che sarà presente nel parco di Villa Poggio per scambiare due passaggi con i piccoli ed aspiranti calciatori. Sarà l’occasione per promuovere lo stage di calcio e di approfondimento di tecnica individuale, organizzato da SportService e che si terrà nella struttura sporitva di Terrugia dal 17 al 28 giugno. Allenatore d’eccezione sarà proprio il figlio d’arte, Jacopo Zenga che con il miglior portiere della Serie D, Francesco Teti, e preparatori atletici, miglioreranno le potenzialità dei piccoli calciatori. Le iscrizioni sono aperte: info ai numeri 333/5992862 – 334/9230098 o allo stand che sarà allestito domenica a Villa Poggio. Per quanto riguarda la nona edizione del torneo dedicato a don Gigi, le formazioni degli oratori monferrini si sfideranno domenica 2 giugno a partire dalle 9. Dopo il raduno, inizieranno le fasi eliminatorie e proseguiranno fino all’ora di pranzo (che sarà offerto ai giocatori). Dopo la Messa il torneo proseguirà fino a tarda sera, quando saranno anche premiati i partecipanti al torneo dei Campanili.