Lettera alla cittadinanza da parte dell’Associazione dei Soci Sostenitori della Casa di Riposo e Ricovero di Casale Monferrato
In qualità di Comitato Direttivo dell’associazione dei Soci Sostenitori della Casa di Riposo e Ricovero di Casale Monferrato (Ente Ipab – Istituto Pubblico di Assistenza e Beneficienza), scriviamo questa lettera, rivolta all’intera cittadinanza, al fine di esprimere la nostra preoccupazione sulle ultime vicende relative alla gestione di questo Ente assistenziale della nostra Città.
In data 3 ottobre 2018, il presidente della Casa di Riposo, dott. Mario Botta, ha convocato per lunedì 8 ottobre 2018, un consiglio di amministrazione che prevede all’ordine del giorno l’esame e l’approvazione dei provvedimenti di riordino dell’assetto amministrativo/gestionale e di direzione della Casa di Riposo di Casale Monferrato, come previsto dalla legge Regionale n. 12/2017.
L’approvazione e l’applicazione del nuovo statuto avverrà senza che l’attuale consiglio di amministrazione si sia mai confrontato e consultato sul futuro dell’ente, senza aver prima impostato un programma di analisi sull’intera gestione (complessa) dell’ente e, fatto veramente unico e preoccupante, senza aver dato le necessarie informazioni al personale dipendente amministrativo, sanitario e operativo.
Altro fatto rilevante, il nuovo statuto prevede un consiglio di amministrazione composto da cinque membri, di cui 4 nominati dal Comune di Casale Monferrato ed 1 dall’associazione soci sostenitori.
Un colpo di spugna sulla storia di questo ente!!
Fin dalla sua fondazione avvenuta nel 1740, la Casa di Riposo, adeguandosi all’evoluzione dei tempi, ha servito la città e il territorio monferrino garantendo alla popolazione le necessarie attività di ospitalità e di servizio assistenziale.
La conservazione di questo spirito mutualistico e statutario, risalente al lontano 1740, è stata garantita negli ultimi 50 anni dalla “silenziosa ma attiva” dedizione dell’Associazione dei Soci Sostenitori, associazione di promozione sociale aperta alla partecipazione di tutta la società civile che ha lo scopo di supportare e dare indirizzi gestionali all’Ente Casa di Riposo nello svolgimento dei suoi compiti istituzionali. Nel far ciò l’associazione ha sempre mantenuto un regolare e rispettoso dialogo con Palazzo San Giorgio e le altre istituzioni della città, pur essendo la Casa di Riposo un Ente totalmente autonomo dal punto di vista patrimoniale e decisionale.
La fondamentale e necessaria autonomia dell’Ente è venuta meno nell’ultimo periodo.
L’ultimo rinnovo del Consiglio di Amministrazione ha visto per la prima volta nella sua storia una vera e propria occupazione politica degli organi decisionali di questo Ente.
Con la mera finalità di risolvere questioni interne al partito (e liste civiche) di maggioranza della città, il Sindaco, che in modo subdolo ed errato definisce la Casa di Riposo di proprietà del Comune, ha imposto e voluto la nomina di due consiglieri espressione della maggioranza e la conseguente nomina di un Presidente a lei “fedele”, ignorando il diritto di rappresentanza della minoranza e bypassando ogni forma di dialogo tra le varie componenti del Consiglio di Amministrazione e facendo diventare fondamentale il voto del consigliere di nomina dell’Asl che tutto dovrebbe fare tranne che rispondere a comandi politici.
Le conseguenze di questa scelta, di cui critichiamo il metodo spartitorio e privo di trasparenza, ci preoccupano molto.
La Casa di Riposo è diventata la passerella di una parte politica alla ricerca di un consenso smarrito, cercando di rivendicare come propri successi le iniziative volute e intraprese da altri e ignorando invece le proprie responsabilità nel difendere i bisogni assistenziali del nostro territorio nelle sedi opportune.
Ed eccoci, ora, all’episodio cruciale del futuro della Casa di Riposo.
Alla luce della recente legge regionale di riordino delle Case di Riposo Ipab, è incomprensibile che il futuro assetto amministrativo del nostro Ente (uno dei principali della Regione Piemonte) venga imposto da un Sindaco vicino alla scadenza di mandato e del tutto privo di esperienza in gestione di Enti socio-assistenziali, anziché essere liberamente scelto analizzando le prospettive delineate dalla legge regionale di riferimento.
Quello previsto dalla legge regionale è un processo di trasformazione complesso, le cui scelte andranno a impattare non soltanto sulla governance della struttura, ma anche e in primo luogo su dipendenti, ospiti, famiglie, fornitori e sulla città nel suo complesso.
Da parte nostra non crediamo esista una soluzione migliore a priori e in assoluto, ma pensiamo ci sia un metodo da rispettare. Tale metodo deve essere quello della democratica (ed evocata) trasparenza, dell’ascolto e del coinvolgimento di chi questo Ente lo vive quotidianamente – a partire dall’imprescindibile, fondamentale ed encomiabile lavoro dei dipendenti – e di chi crede nel suo ruolo strategico per il futuro della Città. Non va inoltre dimenticato che una scelta così importante deve essere elaborata rispettando e non scavalcando le altre importanti realtà cittadine del settore socio/assistenziale, che in questo caso si troverebbero come concorrente il Comune stesso.
Il nostro obiettivo è che la Città possa avere, come fino ad ora, un Ente capace di rispondere alle richieste dei suoi ospiti continuando a lavorare e proporsi con la sua piena autonomia e libertà.
Tocca ad ogni singolo cittadino difendere questi importanti principi democratici!
Il presidente Pierluigi Pilotti
Direttivo Associazione Soci Sostenitori Casa di Riposo Casale Monferrato
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