L’efficacia del logo del museo, realizzato da Carmi e Ubertis e lanciato nel 2017, è valsa alle Gallerie il prestigioso riconoscimento. Il direttore Schmidt: “la semplicità dello stile vasariano per promuovere e tutelare la nostra identità unica nel mondo”
Alle Gallerie degli Uffizi il Premio Compasso d’Oro, il più antico e importante premio di design al mondo, per l’efficacia del loro logo: l’importante riconoscimento internazionale conferito dall’Adi, l’Associazione per il Design Industriale, è stato consegnato al direttore del museo Eike Schmidt e all’agenzia che lo ha realizzato, Carmi e Ubertis, nell’ambito della cerimonia di premiazione tenuta oggi nell’Adi Design Museum di Milano.
Le Gallerie sono risultate vincitrici per la categoria Design di Comunicazione; queste le motivazioni dell’assegnazione: per la giuria, il logo degli Uffizi è “sintesi di valori e identità condensati in un monogramma simbolico. Semplicità e unicità garantiscono la riconoscibilità e scoraggiano le imitazioni”. E’ stato lo stesso direttore Eike Schmidt a voler dotare il celebre complesso museale, per la prima volta nella sua storia, di un logo che ne rappresentasse l’immagine: il lancio è avvenuto nel 2017.
Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt: “Per le Gallerie degli Uffizi era necessario avere un logo ben riconoscibile dai visitatori che provengono da tutto il mondo, anche da culture che non utilizzano il nostro alfabeto latino. Siamo grati ad Elio Carmi e Alessandro Ubertis di aver per la prima volta creato un’identità grafica per gli Uffizi che riesce a rendere le proporzioni nobili e semplici dell’architettura vasariana totalmente contemporanee. Questa identità è fondamentale per la comunicazione, ma serve anche su un profilo giuridico a difendere l’unicità del museo, costantemente attaccata da contraffattori, bagarini e approfittatori di ogni genere”.
Elio Carmi e Alessandro Ubertis (Carmi e Ubertis): “Nel mondo del design di comunicazione l’efficacia va progettata. Non bastano i buoni marchi, ci vogliono veri e propri marcatori del linguaggio. E’ un processo di lavoro complesso, nel quale è fondamentale la variabile umana che nasce dal mix di attori che entrano in scena: designer, consulenti, artisti, protagonisti a vario titolo di una parte, e poi soprattutto il Cliente (con la C maiuscola). Il Direttore Eike Schmidt non solo chiedeva un altissimo standard di progetto, ma esigeva che la nuova identità fosse anche un racconto da divulgare. Per questo il compasso d’oro per noi Carmi e Ubertis certifica non soltanto il risultato ma anche la validità del percorso che stiamo conducendo con il Direttore e lo staff delle Gallerie degli Uffizi, un museo che rappresenta l’italianità nel mondo”.