La Caritas Diocesana di Casale Monferrato ha presentato alcune riflessioni in occasione di Sant’Evasio, patrono della città e della Diocesi e della terza Giornata Mondiale dei Poveri del 17 Novembre 2019.
Lo spirito della Caritas
Dire Caritas è dire una passione, la passione della Chiesa per il bene verso gli altri, in modo particolare verso chi ha bisogno. Una passione di cui c’è necessità ancor più in questi tempi dove pare prevalere il distacco dalle sofferenze altrui e dove costantemente diminuiscono le persone che fanno volontariato.
Trasmettere con freschezza questa passione è la missione principale della Caritas e nella nostra diocesi si manifesta in vari modi:
– Sostenendo i Centri di Ascolto e i servizi di carità parrocchiali
– Proponendo a gruppi e a singoli il servizio e la condivisione con chi è in difficoltà nel “Circolo senza spigoli”, ogni giovedì e domenica
– Proponendo il servizio di accompagnamento scolastico nei doposcuola “Oltrescuola” che operano all’Addolorata e al Valentino
– Proponendo ai giovani il servizio consegna pasti “A cena a casa tua” e iniziative di attenzione ai poveri
– Proponendo momenti formativi per affinare lo stile del servizio di volontariato.
Le opere di Caritas
Le cose che si fanno appaiono sempre piccole rispetto al bisogno e nello stesso tempo sono un segno e una presenza di vicinanza nel nostro territorio.
Nell’ultimo anno (1° ottobre 2018- 1° ottobre 2019):
– 1.177 colloqui al Centro di Ascolto Diocesano
– 36.800 kg di viveri distribuiti da Caritas Diocesana attraverso le parrocchie in diocesi (la maggior parte in città), somma da incrementare con le integrazioni che ogni singola parrocchia mette.
– 6.000 pasti distribuiti in mensa
– 4.000 pasti caldi consegnati a casa (finanziati dalle aziende Cerutti e Pastorfrigor)
– Più di 10.000 capi di vestiario distribuiti dal servizio Guardaroba di via Saletta a Casale.
– oltre un centinaio di recuperi e consegne di mobili
– 50 ragazzi seguiti nel doposcuola
– 27 persone coinvolte in progetti di formazione al lavoro (giardinaggio e lavori di piccolo artigianato)
– 12 persone accolte nella casa di accoglienza Fraternità per medi-periodi (1-12 mesi).
Ma il lavoro più prezioso è quello capillare delle parrocchie che, direttamente o attraverso gruppi e associazioni che operano al loro interno, sono vicinanza concreta a chi è debole con un gran numero di micro-attenzioni, servizi nascosti, visite nelle case, donazioni economiche o in viveri. Attenzioni che anche le istituzioni devono valorizzare in quanto spesso si è presenti là dove il servizio pubblico è carente.
Raggi di luce
Fuori città quest’anno segnaliamo 2 realtà della nostra diocesi che rappresentano una novità.
Si tratta del Nuovo Centro di Ascolto dell’Unità Pastorale Santa Fede a Brusasco, aperto in febbraio e che vuole rappresentare un nuovo approccio e coordinamento delle iniziative di carità parrocchiali. E’all’inizio, ma il lavoro è buono.
Abbiamo poi il Centro di Ascolto dell’Unità Pastorale Santa Lucia a Conzano, aperto già nel marzo 2016, ma che continua il suo lavoro con costanza e rappresenta un buon modello di coordinamento e approccio alla carità vissuto appunto come Unità Pastorale.
Impressioni attuali dai Centri di Ascolto
Dai centri di ascolto si percepisce che l’introduzione del Reddito di Cittadinanza ha alleviato certamente la pressione del bisogno economico delle persone indigenti. Nei mesi immediatamente successivi alla prima recezione del Reddito si sono registrati cali nelle richieste ai Centri di Ascolto. Osserviamo però nel nostro livello locale 3 fenomeni che sono serie controindicazioni a questo strumento di lotta contro la povertà. La prima è che per una parte delle persone indigenti le aspettative erano più alte di quello che effettivamente hanno ricevuto, creando confusione e, in certi casi, confronti divisivi tra persone che si consideravano egualmente bisognose, aumentando quindi la rabbia sociale di alcuni.
Si é anche verificato che in parte le richieste di aiuto sono successivamente ritornate da parte di coloro che hanno difficoltà nella gestione del Reddito e non hanno più la possibilità di accedere ad ulteriori contributi sociali.
La seconda è l’interruzione per verifiche, improvvisa e recente, del Reddito che ha spiazzato la pianificazione delle spese di chi lo riceveva, con ulteriore senso di incertezza.
La terza controindicazione è quella che fa più male a nostro giudizio ed è stata raccolta negli ascolti quando si intavola il discorso sul lavoro. Non sono state infrequenti i dubbi nell’accettare lavori brevi, occasionali o part-time in regola in quanto decurtano il Reddito senza una compensazione maggiore. Così in attesa del lavoro a tempo pieno e indeterminato alcuni hanno preferito l’assistenzialismo alle vie di mezzo di lavori con non grande prospettiva, ma che a giudizio di Caritas sono essenziali per stimolare la persona, spesso ferma da tempo, e rimettere in circolo un desiderio di vita (lavorativa e non) normale.
La giornata mondiale dei poveri: «La speranza dei poveri non sarà mai delusa» (Salmo 9,19).
« L’impegno dei cristiani, in occasione di questa Giornata Mondiale e soprattutto nella vita ordinaria di ogni giorno, non consiste solo in iniziative di assistenza che, pur lodevoli e necessarie, devono mirare ad accrescere in ognuno l’attenzione piena che è dovuta ad ogni persona che si trova nel disagio. Questa attenzione d’amore è l’inizio di una vera preoccupazione» per i poveri nella ricerca del loro vero bene. Non è facile essere testimoni della speranza cristiana nel contesto della cultura consumistica e dello scarto, sempre tesa ad accrescere un benessere superficiale ed effimero. È necessario un cambiamento di mentalità per riscoprire l’essenziale e dare corpo e incisività all’annuncio del regno di Dio.
La speranza si comunica anche attraverso la consolazione, che si attua accompagnando i poveri non per qualche momento carico di entusiasmo, ma con un impegno che continua nel tempo. I poveri acquistano speranza vera non quando ci vedono gratificati per aver concesso loro un po’ del nostro tempo, ma quando riconoscono nel nostro sacrificio un atto di amore gratuito che non cerca ricompensa».
Dal Messaggio di Papa Francesco per la terza Giornata Mondiale dei Poveri 2019
Questo libretto vuole in qualche modo far capire a cristiani e istituzioni che la Chiesa si muove per i poveri, ma ancor più vuol far nascere il desiderio che con amore gratuito si può costruire ancora un mondo migliore.
Don Marco Calvo -Delegato Vescovile per la Pastorale della Carità e Direttore Caritas
Caritas Diocesana di Casale Monferrato: I dati della città.
I nuclei familiari della città di Casale che si riferiscono al Centro di Ascolto Diocesano sono 740:
– 701 dal 2013 al 2018;
– 39 a partire dal 2019.
Beneficiari Casalesi del Centro di Ascolto Diocesano in carico dall’apertura del 2013 al 1° ottobre 2019 con rapporto Italiani – Stranieri: italiani 347; stranieri: 303