CASALE – Ecco una interessante iniziativa dedicata alle donne e a coloro che vogliono arricchire il proprio bagaglio culturale. L’assessorato alle Pari Opportunità e la Consulta delle Donne di Casale Monferrato, in collaborazione con la Biblioteca Civica Giovanni Canna e con il Presidio Soci Nova Coop di Casale Monferrato ripropone, sulla scia dei salotti del passato, un ciclo di incontri di autrici di romanzi, saggi e poesia. La rassegna, dal titolo Caffè Letterario, vuole valorizzare l’opera di scrittrici che a Casale Monferrato sono nate, risiedono o lavorano e avviare, nel contempo, una riflessione sulla produzione culturale contemporanea che ha le proprie radici nel nostro territorio.
Le protagoniste saranno nove in otto incontri: Laura Bertola, Luigina Groppo, Paola Robotti, Silvia Tesio, Monica Triglia, Maura Maffei, Paola Casulli, Silvana Mossano, Raffaella Romagnolo.
Al termine degli incontri, che si svolgeranno tutti di mercoledì dalle 17.30 alle 19.30 presso i locali della Biblioteca Civica Giovanni Canna, verrà offerto un piccolo rinfresco con caffè, biscotti e pasticcini a cura del Presidio Soci Nova Coop.
Il primo incontro, che vedrà protagoniste Laura Bertola e Luigina Groppo, introdotte e coordinate dall’Assessore Ornella Caprioglio, si svolgerà venerdì 8 marzo alle ore 16.30.
In questa occasione verrà inaugurata la targa in ricordo delle vittime di femminicidio. L’evento si svolgerà nel chiostro di Santa Croce per poi spostarsi nei locali della Biblioteca Civica.
La consuetudine di riunirsi in un symposium come occasione per ritrovarsi e discutere di argomenti di carattere artistico, letterario o filosofico, è una tradizione che risale all’ antica Grecia. Queste riunioni conviviali proseguirono nel mondo romano, continuando a svolgersi nel Medioevo e nel Rinascimento in ambienti privilegiati come castelli o monasteri. Nella Francia illuminista del ‘700 gli incontri cominciarono a svolgersi anche in case private, al di fuori degli ambienti di potere laico o ecclesiastico e assunsero una connotazione più borghese.
I salotti letterari parigini, chiamati fino al XX secolo bureaux d’esprit, primeggiarono per fama e videro la donna affermarsi nel ruolo di organizzatrice o anfitrione. In questi ambienti culturali le salonnièries (salottiere) si muovevano forgiando nuove idee in opposizione all’immobilismo di una cultura soltanto maschile refrattaria ad accogliere le loro istante rivoluzionarie di ideale egualitario e di confronto tra posizioni diverse di pensiero e esperienza.
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