Un albero che cade fa rumore, ma non si sente la foresta che cresce. A dispetto di chi non perde occasione di mugugnare, quanto bene c’è nel mondo! Anche durante le feste il nostro ospedale è stato efficiente al massimo livello, con medici, chirurghi, infermieri, personale e servizi di ambulanza al servizio dei malati. Lo stesso è avvenuto nelle Case di Riposo, dove sono accolti migliaia di anziani e nelle comunità assistenziali dove tutti si impegnano per rendere serena ogni giornata a disabili di ogni tipo. Un grazie a tutti, e la riconoscenza per la nostra buona sanità e un esercito di persone che fanno il loro dovere per il bene di tutti. Nelle Parrocchie le festività sono state occasione per celebrare solennemente i riti della nostra fede, per essere disponibili nelle confessioni, per organizzare spettacoli natalizi in cui i bambini sono stati al centro dell’attenzione. Che bell’esempio vedere sacerdoti giovani e anziani farsi in quattro per dare anche alle più piccole comunità la gioia dell’incontro e della preghiera nelle Messe per Natale, come avviene in tutte le domeniche e nelle quotidiane necessità. È segno di appartenenza a un popolo gioioso, di credenti che si incontrano tra di loro, con il prossimo e il Signore, e con questo danno la più bella testimonianza di fede operosa. Grazie, grazie ancora. E in ogni casa, il sorriso dei bimbi, l’amore dei genitori, la saggezza degli anziani formano l’humus per i futuro in cui crediamo e speriamo. Siamo poi attenti, solidali e grati alla dignità dei poveri, alla sofferenza dei carcerati, alla disperazione di chi ha perso o ha a rischio il lavoro. A tutti “Buon anno”, a dispetto dei cattivi esempi e della disonestà di chi merita solo condanna e oblìo.
p.b.