CASALE – Stasera, mercoledì 18 aprile alle ore 21, nella Sala Multimediale della Biblioteca Civica Giovanni Canna, lo storico Bruno Maida presenterà, in una serata a ingresso gratuito, il suo volume “L’infanzia nelle guerre del Novecento” (Einaudi 2017).
A colloquiare con lui ci saranno Gabriele Farello, presidente dell’ANPI di Casale Monferrato, e Roberto Botta, direttore della Biblioteca Civica. L’incontro è organizzato da Comune di Casale Monferrato, Biblioteca Civica, ANPI e Comitato 25 Aprile.
L’infanzia nelle guerre del Novecento. Il Novecento secolo delle guerre; questo inizio millennio come sua tragica continuazione, con decine di conflitti dimenticati è una “guerra mondiale combattuta a pezzetti”, come ricorda Papa Bergoglio.
Il saggio di Bruno Maida dedicato all’infanzia in guerra si apre proprio con un lungo excursus sulla storia dei numerosi trattati e accordi stilati con lo scopo di tutelare l’infanzia, ne dimostra la parzialità e quasi sempre la scarsa efficacia: nonostante gli sforzi dei legislatori, e non di rado in dispregio a questi sforzi, i minori sono sempre più vittime dei conflitti, degli errori della “guerra intelligente”, della violenza che ogni conflitto porta con sé, dell’indottrinamento tipico dei regimi totalitari, per arrivare al fenomeno, sempre più frequente e inquietante negli anni recenti, dei soldati bambini usati con arroganza e cinismo anche per il loro impatto mediatico.
Dopo aver ragionato sui tentativi legislativi di tutelare l’infanzia, Maida non può quindi che passare a esaminare gli scenari di guerra degli ultimi cento anni, in cui i bambini rivestono sempre il ruolo delle vittime, dai fronti della Prima Guerra Mondiale, ai bombardamenti aerei “sperimentati” nella Guerra Civile Spagnola e in seguito dilagati su città e paesi dalla Seconda Guerra Mondiale in poi, senza dimenticare i gas, il napalm, le deportazioni.
Maida scrive: La guerra è una frattura profonda nella vita di chi ne faccia esperienza, condiziona i comportamenti successivi, sedimenta le memorie che si radicano nell’identità. Lo è ancora di più per l’infanzia per la quale la guerra coincide con il tempo della formazione, della definizione di se stessa, della costruzione di un proprio sguardo sul mondo. Che siano stati mobilitati, resi protagonisti passivi o attivi della violenza, colpiti da traumi e perdite, rimasti soli oppure, al contrario, attraversino il tempo della guerra protetti e non invasi dagli effetti più laceranti, i bambini sono stati in ogni caso sempre più coinvolti e condizionati dai conflitti armati del Novecento e gettati sulla scena fino a trasformarsi, nella seconda metà del secolo, in veri e propri combattenti”.
È un punto di vista nuovo, quello attraverso il quale Bruno Maida guarda agli scenari di guerra: si innesca con precisione nel rinnovamento della storiografia più avveduta che, rifiutando facili e “scandalistici” revisionismi, intende indagare, attraverso un esame rigoroso delle fonti, nuovi territori di ricerca capaci di offrire novità vere e approfondimenti significativi alla conoscenza storica.
Bruno Maida è ricercatore di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino. Tra i suoi libri ricordiamo: Prigionieri della memoria. Storia di due stragi della Liberazione (Franco Angeli, 2002), Non si è mai ex deportati. Una biografia di Lidia Beccaria Rolfi (Utet, 2008). Per Einaudi ha pubblicato La Shoah dei bambini. La persecuzione dell’infanzia ebraica in Italia (1938-1945).
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