CASALE – Nel pomeriggio di giovedì 8 agosto grazie alla segnalazione alla centrale operativa della Polizia Locale di Casale Monferrato di un cittadino di passaggio relativamente a un giovane che percorrendo piazza Bernotti aveva inferto un colpo a un’auto parcheggiata, presumibilmente danneggiandola, una pattuglia, giunta immediatamente il luogo indicato, ha verificato che l’auto, una Fiat Panda, presentava lo specchio retrovisore sinistro divelto. Dopo aver immediatamente visionato le registrazioni del sistema di videosorveglianza comunale presente nella zona, si è potuto ricostruire l’accaduto identificando il responsabile, soggetto conosciuto al Comando di Polizia locale.
Una volta informato il proprietario dell’auto e acquisita la sua querela per il danneggiamento subìto, il giovane è stato rintracciato presso la propria abitazione e accompagnato presso gli uffici del Comando. Il comandante Vittorio Pugno afferma: “L’integrazione tra tecnologia e conoscenza capillare del territorio ha permesso al personale della Polizia locale nell’arco di un paio d’ore dal commesso reato di identificarne il responsabile, segnalarlo all’Autorità giudiziaria e consentire alla persona danneggiata di avanzare la richiesta di un giusto risarcimento”. “Una volta di più – sottolinea il vice sindaco Luca Novelli – abbiamo conferma che gli investimenti dell’Amministrazione sulla sicurezza portano a risultati concreti che oggi hanno aiutato a ricostruire l’accaduto e in futuro saranno sempre più validi elementi anche ai fini della deterrenza con indubbi benefici per la cittadinanza, al di là delle sterili polemiche che periodicamente qualcuno alimenta senza guardare i fatti”. Il comando di Polizia Locale precisa si è trattato di un fatto isolato e in nessun modo collegato alla precedente indagine svolta che ha consentito l’identificazione del responsabile di alcuni raid vandalici nella zona del Lungo Po verificatisi tra il mese di giugno e luglio scorsi. È doveroso, inoltre, rilevare che la posizione giudiziaria dell’indagato riceverà un definitivo vaglio solo dopo l’emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato in ossequio al principio costituzionale di presunzione di non colpevolezza.