Riceviamo e pubblichiamo:
Cara Mamma, tu sei Epifania, cioè autorivelazione del tuo cuore di Dio; guardandoti attentamente nei tuoi innumerevoli impegni per il mio bene, nelle tue battaglie quotidiane per il mio futuro, nelle tue silenziose e nascoste paure del male che potrebbe capitare a me, nella tua pazienza e sopportazione dei miei limiti e caprici, mi raffiguro chi è Dio per le sue creature.
Senza di te Mamma, la mia vita sarebbe come un sole senza raggio di luce; un paese senza nessun momento di gioia e di festa; un fiore senza bellezza né profumo; una chiesa senza liturgia, senza candele e senza santi, pure una bella preghiera senza nessun Dio che porgesse l’orecchio.
Nell’universo Dio ha predisposto la tua figura Mamma, quale astro radioso che illumina e accompagna i sentieri della vita di ogni persona dal sorgere della vita al suo tramonto: nel tuo grembo veniamo concepiti; allattati al tuo seno, dalle tue ginocchia spicchiamo il volo della vita e verso di te torniamo istintivamente quando la nebbia dell’esistenza si fa fitta e avvolge pericolosamente il cammino della vita. Come l’uccello che percorre il mondo e scopre tante meraviglie ma sempre torna sull’albero che mai si muove ma conosce più di tutti la sapienza della natura, così noi figli con te, Mamma; cresciamo, giranno per il mondo, scopriamo novità che tu, forse, non conosci ma il nascondino segreto del nostro cuore rimane sempre te Mamma, anche nella nostra vecchiaia.
La Mamma non è divinamente santa ma è umanamente sublime con odore di santità e ombra di divinità. Per questo Dio comanda di onorarla insieme al papà: Onora tuo padre e tua madre, è questo il primo comandamento associato a una promessa: “perché tu sia felice e goda di una vita lunga sopra la terra” (Dt 5,16; Ef 6,1-3).
Mamma, hai tanti difetti ma per me sei perfetta; hai l’anima e il corpo segnati da cicatrici riportate dalle lotte della vita, sono i trofei delle battaglie che hai fatto per me e, proprio per queste ferite di cui alcune non guariranno mai, sei bellissima mamma; sei una diva; l’eroina del mio romanzo della vita. Confessi spesso che hai commesso tanti errori nella tua vita, ma per me sei la migliore; hai sempre ragione anche per le scelte, forse sbagliate, ma suggerite dal tuo cuore e il tuo istinto di madre. Non so che fine farai in terra, dove verrai sepolta e se ci sarò a salutarti ma credo che in Cielo finirai in Paradiso, accanto alla Madonna l’Altra mia Mamma nel Seno di Dio che è contemporaneamente Padre e Madre. È la grande ricompensa che merita la Mamma, cooperatrice di Dio nel dare e curare al vita.
In questa bellissima occasione della festa della Mamma e in nome di tutti i figli e di tutte le figlie, chiedo scusa a tutte le Mamme per ogni dispiacere e sofferenza, per le ansie e le insonnie che abbiamo inflitto alla vostra anima; da figli e figlie vi facciamo un abbraccio fortissimo e poniamo nelle mani di ognuna di voi un fiore con queste semplici ma profondi parole (solo perché non ce ne sono altre più belle): Grazie Mamma, ti voglio tanto bene! Dio benedica la Mamma.
Don Emile OLLO