CASALE – Quando è il cuore a parlare, si creano sinergie che vanno oltre i confini terreni e questo è ciò che è accaduto nella tarda mattinata di giovedì 13 ottobre, nel Giardino dell’Hospice Zaccheo di Casale Monferrato, in una cerimonia intima alla presenza dei volontari di Vitas ed alcuni parenti ed amici dell’artista, è stata ufficializzata la donazione dell’Opera “Attraversati” dell’artista e poetessa monferrina Iris Devasini. Ad aprire la presentazione il Presidente di Vitas, Claudio Ghidini, che ha spiegato il fondamentale ruolo che l’associazione svolge sul territorio, seguito poi dalla Dottoressa Daniela Degiovanni, Oncologa di fama internazionale, Direttrice e Fondatrice dellHospice, struttura d’accoglienza adiacente all’Ospedale Cittadino e fiore all’occhiello di Casale Monferrato. La Degiovanni ha raccontato con la professionalità e la sensibilità che la contraddistinguono, la nascita della struttura e del giardino annesso, il delicato compito di chi vi opera e le tante memorie che custodisce. Il Giardino di Luisa, nato per desiderio di un’ amica e paziente della Dott. ssa Degiovanni, vuole essere un luogo di bellezza che abbracci nel dolore e nella difficoltà di quei delicati momenti, che la struttura ed i suoi straordinari operatori accolgono. La bella e toccante opera della Devasini, s’ aggiunge così alle altre donazioni che arricchiscono questo spazio, intriso di significati. “Attraversati” è il titolo dell’installazione in metallo e pasta di legno, in cui una figura, che rappresenta ciascuno di noi, offre il proprio cuore all’esistenza, al creato ed ad ogni istante che ci è concesso. Il dettaglio della farfalla, ci riconduce al significato animico, di trasformazione e di bellezza. In un commovente intervento la Devasini ha spiegato la scelta di quella precisa collocazione: “Quando con la Dottoressa Degiovanni abbiamo camminato in quel giardino dal così profondo significato, per valutare quale fosse la sua giusta collocazione, il mio cuore non ha avuto dubbi: l’affaccio sul laghetto di “Maurizio”. L’ho scelto perché un po’ nascosto rispetto ad altri scorci, perché ho imparato nella vita, che le cose più preziose vanno cercate e scoperte, per l’acqua e le ninfee dal forte significato spirituale e perché proprio un anno fa, è lì che ho salutato per l ‘ultima volta mio cugino “Maurizio” Rizzetto. A conferma che il posto è quello giusto, tanti piccoli dettagli che sono messaggi da un altrove che non è poi così distante: “Il giorno in cui con Benny (che si prende cura del giardino) e mio fratello, abbiamo installato l’opera, un piccolo leprotto ed un volo di farfalle bianche ci hanno accolto e per una serie di circostanze, al momento ufficiale, erano presenti arrivati a sorpresa dall’Argentina, mio cugino Leo e la compagna (che era come un figlio per mio padre ed è come un fratello per me). Mio padre ci ha lasciato nel 2007 e Vitas, che opera in costante sinergia con HOSPICE, è stata una famiglia per noi, in quel delicato e difficile momento. Grazie per tutto ciò che questi Angeli del quotidiano fanno costantemente per noi, offrendoci il loro cuore ed accogliendo quello di chiunque li incontri”. Ha poi terminato, tra l’emozione di tutti, con la lettura di un breve testo e di una sua poesia che sono parte dell’opera stessa.
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