CASALE – Arriva a Casale, portata da ANDOS (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno) e Collettivo Donne Insieme, la mostra fotografica dal titolo “Disperanza” che ha l’esplicito intento di testimoniare e donare speranza, o forse, la speranza nella disperazione per superarla e andare avanti. Superare cosa? Il cancro. Ecco le parole di Simona “Saremo noi testimoni di quell’avventura che si chiama “cancro”, anche per chi non ce l’ha fatta”. Simona è una delle donne coinvolte nella mostra e nel progetto, una delle donne che hanno attraversato la malattia, che l’hanno raccontata e che sono state fotografate dalla bravissima Lucia Bianchi. Lucia è l’autrice degli scatti di “Disperanza”. Ha scelto il giardino del Parco Storico di Villa Gabrieli di Ovada (luogo del cuore FAI 2018) un giardino terapeutico o healing-garden, ha realizzato scatti forti e delicati insieme, a donne con parrucche dai colori sgargianti, vestite con lenzuola ospedaliere, accompagnate spesso da una piuma simbolo di coraggio e valore (come volevano gli indiano d’America) ma anche di purezza, libertà e fede. L’autrice ha maturato una particolare sensibilità su questo tema perché ha vissuto attraverso la madre l’esperienza drammatica del male, ed ha saputo esplorare stati d’animo di degenti, familiari, amici e amiche, uniti tutti da un dolore inaspettato, a volte cieco a volte pietoso, aperto e solidale. Questi bellissimi scatti potranno essere guardati al Castello Paleologo dal 2 ottobre 2022 e per tutto ottobre. Saranno disponibili anche il catalogo – che contiene toccanti testimonianze di pazienti o ex pazienti oncologiche, consapevoli e ammirevoli – e magliette. Il ricavato sarà devoluto ad ANDOS, associazione nata da alcuni anni nel reparto di Oncologia dell’ospedale della nostra città, proponendo alle donne operate al seno servizi per affrontare al meglio la malattia e insieme superarla. Oltre il cancro c’è vita, come enuncia la Dottoressa Roberta Buosi, e poi – ricordiamolo! – ottobre è il mese della prevenzione! La prevenzione é necessaria ed efficace se la si effettua per tempo, infatti è importantissimo il ruolo del personale sanitario, come emerge nel percorso espositivo. Nelle immagini si legge la forza straordinaria che hanno le donne nell’affrontare il cancro. È ancora Simona a raccontare: “ci vogliono anni per ripensarsi donne intere.. ci si riesce ma è un percorso lungo e faticoso, una sorta di ricostruzione che non ti abbandonerà mai”. È il tempo quindi a dare risposte e a riportare le priorità al posto giusto, come dice Giovanna in un suo “pensiero dopo la diagnosi: il tempo. Il tempo che ho perso alla ricerca di qualcosa o qualcuno… la vita mi ha dato una seconda possibilità da vivere ogni secondo”. Ottobre rosa nella nostra città è alle porte e un buon inizio è l’inizio di una bella opera!
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