CASALE – “Anche questo è amore” è il titolo dell’evento che domenica 2 aprile, dalle 10 alle 19, si terrà nella Cappella del Castello di Casale Monferrato, a cura dell’artista e poetessa Iris Devasini, dedicato al suo gatto Pippy ed a tutti quelli bisognosi d’attenzioni ed il cui ricavato andrà all’Associazione Non Solo Gatti, vicina agli amici felini e che da sempre s’occupa di gestire il problema del randagismo.
Raggruppa varie forme d’espressione, attingendo tra i nomi conosciuti del panorama artistico territoriale e dell’artigianato, con momenti culturali e di condivisione.
Le opere donate dagli artisti e dagli artigiani, potranno essere acquistate a prezzi simbolici, ben sotto il valore effettivo ed il ricavato sarà interamente devoluto all’associazione per aiutare i mici bisognosi.
Hanno donato le loro opere tra arte e scrittura Carmelina Barbato, Matt Bicon, Giovanni Bonardi, Loredana Boschiero, Nina Bocci, Elisa Cappa, Carlo Cattaneo, Fiore Casarano, Fernarda Core, Lucia Caprioglio, Paola Demichelis, Iris Devasini, Chiara Galliano, Erica Guidi, Renato Luparia, Gigi Marini, Piergiorgio Panelli, Ambra Pegorari, Elisabetta Raviola.
In evidenza, un’opera di Enrico Colombotto Rosso, tramite una speciale donazione del Comune di Pontestura, grazie all’intervento di Milena Zanellati, curatrice del deposito museale del Maestro.
Per l’artigianato Dana’s Crations di Dana Chitic, SaraManu Bijoux di Sara Scagliotti e le dolci creazioni della Cake Designer Valentina Ronsisvalle.
Alle ore 11 si terrà un’interessante conferenza a cura di Simona Maioglio, dal titolo “IL GATTO Maestro dell’apertura del cuore nell’ Astrologia Evolutiva”. Nel pomeriggio vi saranno alcune performance ed improvvisazioni di Iris Devasini e Nina Bocci, ispirate alla figura del gatto.
L’evento ed il binomio con l’Associazione, sono nati in seguito al profondo legame tra la Devasini ed il suo gatto Pippy, che ha avuto un triste finale, dai risvolti emozionanti ed al contempo sorprendenti.
Ad ottobre del 2022, proprio mentre la Devasini stava inaugurando al Castello, una mostra dedicata ad un amico artista da poco deceduto, il suo gatto di 16 anni a cui era profondamente legata e che mai s’allontanava dal circuito casalingo, sparisce misteriosamente.
Nonostante ricerche estenuanti ovunque, pare non esservene traccia.
Proprio durante le ricerche, scopre una colonia felina che necessitava d’aiuto ed entra quindi in contatto con l’Associazione.
Nasce così l’idea di contribuire al sostegno della stessa attraverso un possibile evento.
Nel frattempo non si dà pace e continua a cercare il gatto che l’aveva sostenuta nei momenti più delicati della sua vita(tra cui la malattia) e che era per lei il suo migliore amico ed il figlio che non aveva mai avuto.
Quando vede per caso sui social, la foto di un gatto malandato che gli somiglia molto in un gruppo dell’Astigiano, s’attiva immediatamente per rintracciarlo.
Purtroppo, lo troverà troppo tardi, quando la famiglia che lo aveva accolto negli ultimi giorni per dargli almeno una morte dignitosa, la contatterà in seguito al suo volantinaggio.
Scoprirà così che, probabilmente rapito, per quattro mesi tenterà disperatamente di tornare da lei, ma senza trovare sostegno alcuno, stremato, verrà accolto troppo tardi dall’unica famiglia che ha avuto pietà di lui e che tenterà invano di salvarlo.
La storia ha però risvolti straordinari, perché, in realtà la Devasini, durante il primo giorno di ricerche nel paese individuato, era stata attratta da quella casa, giungendo fino al terreno che conteneva già le spoglie del suo Pippy, ignara che vi era stato lì seppellito solo il giorno precedente e scoprendolo tre settimane dopo, quando conoscerà la famiglia in questione.
Ma il piccolo miracolo è che, quando andrà a conoscerli personalmente per ringraziarli e portare almeno un fiore sulla sua tomba, nel suo giardino d’inverno vi è un unico ed anomalo(è inverno) garofano rosso fiorito, che lei penserà di deporre reciso, sulla terra che lo contiene.
Scoprirà che la Signora Gabriella che lo ha tenuto tra le braccia, di Cognome fa Garofalo e quel fiore senza radici e cure, resterà intatto per molte settimane, quasi a tenerlo in vita, fosse il loro profondo ed indissolubile amore.
Questa storia racconta come i sentimenti puri e profondi, abbiano molte forme, (da qui il titolo Anche questo è amore) e come le emozioni di ogni sorta, appartengano a tutte gli esseri del creato. In seguito a questi ultimi risvolti, la Devasini ha chiesto di poter dedicare a Pippy, l’evento precedentemente abbozzato, proprio in memoria di quel profondo sentimento che li ha uniti, sperando altresì di sensibilizzare al rispetto dei più bisognosi, di qualunque appartenenza.
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