CASALE – Quel giorno in cui l’amianto sarà vietato in tutto il mondo, il sogno di Afeva e dei famigliari delle vittime, dalla scorsa settimana è più vicino. Finalmente anche Barack Obama e gli Stati Uniti sono scesi in campo contro la fibra killer. Il primo presidente afroamericano ha deciso di dedicare uno degli ultimi atti della sua amministrazione alla lotta contro l’amianto, firmando lo scorso 22 giugno, un emendamento al Tsca, il Toxic Substances Control Act, ovvero la legge che controlla la lavorazione delle sostanze tossiche. La vecchia legge del 1972 si è dimostrata inefficace ed era tempo di scrivere un provvedimento che fosse più moderno e adeguato alle conoscenze mediche odierne. Un provvedimento coraggioso contro una lobbie potente, a dimostrazione che anche dall’altra parte dell’oceano si inizia finalmente ad avere una maggiore consapevolezza del problema. Il fatto che il CdA di Yale, nonostante le cospicue donazioni, abbia valutato di revocare la laurea ad honorem a Stephan Schmidheiny, è stato il primo segnale di speranza. Una nuova consapevolezza dettata soprattutto dagli oltre 10 mila morti all’anno a causa di malattie amianto-correlate e dai nuovi studi che hanno evidenziato come la percentuale di Vigili del Fuoco a stelle e strisce che si ammalano sia il doppio rispetto la popolazione normale. La notizia della guerra all’amianto dichiarata da Obama è stata comunicata martedì pomeriggio, nella sede della Afeva, dalla californiana Linda Reinstein, presidentessa dell’Adao, Asbestos Disease Awareness Organization, in poche parole l’Afeva statunitense, che ha iniziato la sua battaglia contro l’amianto dopo la morte del marito. Già nel 1991 l’Epa, l’agenzia americana di tutela dell’ambiente, aveva tentato di bandire l’amianto, ma nel 1994 tutto era stato bloccato dalle potenti lobbies del settor. Reinstein sta proponendo in tutto il mondo di far inviare lettere di ringraziamento al presidente Obama, ed i primi a sottoscrivere la partecipazione alla lotta americana sono stati proprio Afeva e le sigle sindacali casalesi.
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