CASALE – Giovedì 3 marzo è stata ospitata presso l’Aula Magna dell’Istituto Superiore “Leardi” l’interessante conferenza “Ambientiamoci. Ambiente e salute, dalla promozione di una cultura ambientale alla promozione della salute”: l’iniziativa, realizzata dalla prof.ssa emerita Graziella Berta dell’Università del Piemonte Orientale e promossa dal Rotary Club, è stata l’occasione per offrire agli studenti in presenza e in collegamento streaming dalle classi un momento informativo su una delle sfide più importanti del presente, ovvero la questione ambientale.
«L’ambiente è l’ultima, nuova area focus del Rotary – spiegano gli organizzatori dell’iniziativa per descrivere il loro intento divulgativo – Si abusa forse dei termini “salvaguardia dell’ambiente, cambiamento climatico, resilienza”, ma spesso non se ne comprende a fondo il significato e l’importanza per la salute fisica e psichica dell’uomo. Con questo progetto si intende contribuire a diffondere tra i giovani una conoscenza su temi ambientali, avvalendosi dell’esperienza maturata in questi ultimi trent’anni da ricercatori con elevata competenza nel settore».
La mattinata si è aperta con il contributo video della prof.ssa emerita Manuela Giovannetti, docente ordinaria di Microbiologia agraria presso l’Università di Pisa, già Direttore del Centro Interdipartimentale Ricerca Nutraceutica e Alimentazione della Salute nonché, dal 2007 al 2012, preside della facoltà di Agraria. Nella registrazione “Produzione di cibo funzionale: dal campo alla tavola”, Giovannetti si è concentrata sui fattori che modulano il valore funzionale del cibo, dal genotipo della pianta alla gestione agronomica, fino ai microrganismi benefici associati alle piante. «La docente universitaria ha parlato dei prodotti di origine vegetale parlandoci dei fitochimici, molecole utili alla prevenzione e al trattamento delle malattie – riportano i ragazzi. – È stato sottolineato come la varietà dei prodotti vegetali e come la simbiosi delle piante con microrganismi influenzino la produzione di tali sostanze. La cosa particolare è che molti fitochimici danno il colore all’alimento, per esempio il fitochimico licopene dà il colore rosso al pomodoro».
In seguito sono stati presentati alcuni focus tematici da giovani laureati in discipline scientifiche: il prof. Lorenzo Esposito, docente di Scienze Naturali presso l’Istituto “Leardi”, le dott.sse in Scienze Biologiche Alice Miretto e Giulia Peruzzi; la dott.ssa in Biotecnologie Mediche, Veterinarie e Farmaceutiche e collaboratrice presso Delegazione “Ordine Nazionale dei Biologi” Piemonte-Liguria- Valle D’Aosta Giulia Camurani. Grazie alle loro presentazioni, gli studenti hanno potuto approfondire alcuni aspetti legati alla tutela dell’ambiente e al contrasto dell’inquinamento, come le pratiche di fitorisanamento, che consentono la pratica di bonifica ambientale, in particolare dei metalli pesanti, operata dalle piante; il monitoraggio della qualità del suolo e il rischio, per la salute umana, dell’accumulo di sostanze tossiche nei prodotti agricoli che poi arrivano sulle nostre tavole; l’utilizzo di fitodepuratori correlati al monitoraggio delle acque, da un punto di vista microbiologico, per verificare la presenza di eventuali sostanze tossiche; il monitoraggio della qualità dell’aria e la correlazione tra patologie respiratorie umane e livelli preoccupanti di agenti inquinanti.
«Con questa conferenza vogliamo stimolare i giovani a riflettere e considerare diversamente le problematiche ambientali, facendone comprendere loro le cause e suggerendo possibili soluzioni – commenta il prof. Lorenzo Esposito – L’uomo e la natura molto spesso sono considerati entità distinte ma in realtà sono la stessa cosa. Siamo un tutt’uno con il nostro ambiente, collaboriamo con esso e con gli altri esseri viventi per mantenere un equilibrio».
Il progetto del Rotary Club è quello di condividere una maggiore conoscenza scientifica presso numerosi Istituti del territorio: il “Leardi” è stata una delle prime scuole ad ospitare con entusiasmo l’iniziativa, considerato anche quanto da anni ritenga importante e strategico far maturare agli alunni una consapevolezza ambientale, attraverso progetti legata agli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 dell’ONU.
Soddisfazione per la partecipazione attiva e interessata dei ragazzi e dei colleghi presenti. «Due alunni, durante il dibattito che si è creato, mi hanno chiesto cosa ci spinge ad andare in così tante scuole e se è davvero possibile giungere ad una soluzione – conclude il prof. Esposito – Il nostro scopo è quello di diffondere le conoscenze che abbiamo e di alimentare la consapevolezza che ognuno di noi, nel proprio piccolo, può avere un ruolo attivo nella tutela e nella salvaguardia ambientale. Tutti noi relatori e gli organizzatori siamo contenti di aver seminato bene, sperando un domani di ottenere ottimi frutti».
Redazione “Leardi”