Appena 32,8 metri quadrati di verde urbano per abitante. Un numero troppo basso che deve far riflettere e puntare alla strategia di un grande piano di riqualificazione urbana di parchi e giardini che migliori la qualità dell’aria e della vita della popolazione dando una spinta all’economia e all’occupazione.
E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti su dati Istat in riferimento all’ultimo Rapporto annuale “Mal’aria di città 2021” di Legambiente secondo il quale nel 2020 sono stati 35 i capoluoghi di provincia fuorilegge per polveri sottili Pm10.
Alessandria si classifica al 17° posto con 64 giorni di superamento nella classifica dei capoluoghi di provincia che hanno superato con almeno una centralina urbana la soglia limite di polveri sottili alla data del 31 dicembre 2020 che prevede un numero massimo di 35 giorni/anno con concentrazioni superiori a 50μg/m3 mentre è al 15° posto con 31 di media annuale nella classifica dei capoluoghi di provincia che nel 2020 hanno superato il valore medio suggerito dalle Linee guida dell’OMS per le polveri sottili Pm10 che prevedono 20 μg/m3 all’anno per la tutela della salute.
L’inquinamento dell’aria è considerato dal 47% degli italiani la prima emergenza ambientale secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ e “bisogna quindi intervenire in modo strutturale ripensando lo sviluppo delle città e favorendo la diffusione del verde pubblico e privato con le essenze più adatte alle condizioni climatiche e ambientali dei singoli territori – afferma il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. L’obiettivo è quello di creare vere e proprie oasi mangia smog nelle città dove respirare area pulita grazie alla scelta degli alberi più efficaci nel catturare i gas ad effetto serra e bloccare le pericolose polveri sottili”.
A provocare lo smog nelle città è l’effetto combinato dei cambiamenti climatici, del traffico e della ridotta disponibilità di spazi verdi con la situazione che peggiora nelle metropoli. Ancora troppo poco considerato che una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili e un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno.
Il ripopolamento arboreo di parchi e giardini è la chiave di volta ambientale di una cintura verde che colleghi il centro delle città con le periferie e raggiunga sistemi agricoli di pianura con il vasto e straordinario patrimonio boschivo presente nelle aree naturali con il progetto “Bosco vivo e foreste urbane” piantando con le risorse del Recovery Plan 50 milioni di alberi nell’arco dei prossimi cinque anni sostenendo due settori chiave per l’Italia come il florovivaismo che conta 27 mila aziende e 200 mila occupati e quello forestale con 5.685 imprese con 7.349 addetti.
Il progetto di Coldiretti e Federforeste si pone l’obiettivo di gestire il patrimonio forestale in maniera sostenibile per contribuire al raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050 favorendo lo stoccaggio del carbonio da parte delle superfici forestali e delle foreste urbane. Un impegno importante anche per assicurare un presidio attivo contro il dissesto idrogeologico, incendi ed altre forme di impoverimento dei territori, contrastare l’abbandono di tale aree e valorizzare la filiera del legno 100% Made in Italy.
“Dobbiamo essere capaci di affrontare le sfide che l’Europa ci pone in termini di salute ambiente e occupazione e di opportunità e in questo senso il tema del verde è centrale per il nostro Paese” ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo nel sottolineare che “piantare nuovi alberi e potenziare la disponibilità di verde significa anche risparmio energetico, maggiore qualità di vita e contrasto ai cambiamenti climatici, per un mondo migliore alle nuove generazioni”.
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