Il premio “Luisa Minazzi – Ambientalista dell’Anno” ha fatto tredici: tante sono infatti le edizioni del riconoscimento a carattere nazionale promosso da Legambiente e La Nuova Ecologia insieme al Comitato organizzatore composto da numerose organizzazioni sociali e istituzioni di Casale Monferrato (AL), dove si terrà il prossimo 6 dicembre la cerimonia di consegna. Come in passato, anche quest’anno gli otto finalisti sono persone che s’impegnano, ciascuna a modo proprio, per il benessere della comunità, la diffusione del messaggio ambientale, l’innovazione d’impresa, la salvaguardia del territorio. Otto candidati che rappresentano, ciascuno, uno spaccato dell’Italia migliore, quella che lotta e si impegna in nome di valori alti e condivisi.
I candidati 2019, le cui votazioni si concluderanno nella giornata del 24 novembre,sono infatti Margherita Eufemi, docente presso il Dipartimento di Scienze Biochimiche della Sapienza di Roma, che ha studiato con il suo gruppo di ricerca i rischi di neoplasie nella valle del Sacco, in Ciociaria, collegati al Lindano, un insetticida da anni bandito; lo spazio C.a.s.a., che a Frontignano di Ussita, zona terremotata nel cuore del Parco dei Monti Sibillini, ha dato vita ad una residenza creativa che punta a ricostruire le radici identitarie; Agitu Ideo Gudeta, che dalla natia Etiopia, dove ha affrontato una battaglia contro il land grabbing rischiando l’arresto, è giunta in Trentino e ha fondato una azienda agricola dove alleva, nonostante le difficoltà, splendide capre Mochena altrimenti destinate all’estinzione; Gerlando Iorio, che come incaricato del Ministro dell’Interno sta operando per contrastare i roghi dei rifiuti in Campania; Stefano Liberti, giornalista d’inchiesta e documentarista che con i suoi lavori lotta per risvegliare la consapevolezza dei cittadini; Franco Lorenzoni, pedagogista ed insegnante che con la Casa laboratorio di Cenci, da lui fondata, ha creato un modello educativo centrato sul dialogo fra le generazioni; i soci della Cartiera Pirinoli di Roccavione, nel Cuneese, che da lavoratori licenziati a seguito di un fallimento, si sono riuniti in una cooperativa orientandola verso l’economia circolare; Paola Francesca Rivaro, “la signora dei ghiacci”, che combatte in difesa del clima grazie anche alla riceca compiuta in otto diverse spedizioni in Antartide, nel Mare di Ross.
Gli otto candidati avranno modo di condividere la loro esperienza non soltanto nel corso della attesa cerimonia di consegna del Premio, in calendario venerdì 6 dicembre 2019 alle ore 16.30, nella Sala consiliare del Comune di Casale Monferrato, ma anche durante gli appuntamenti della terza edizione del Festival della Virtù Civica, che si terrà in cittàdal 2 al 6 dicembre. Il Festival della Virtù Civica, nato da un’idea del Comitato organizzatore del Premio “Luisa Minazzi – Ambientalista dell’anno” si propone infatti di valorizzare la presenza in Monferrato degli otto candidati al Premio, unitamente a decine di ospiti, fra esponenti della società civile, rappresentanti di enti locali, imprenditori, professionisti, giornalisti, artisti, formatori e comuni cittadini, che si distinguono per la loro attenzione all’ambiente e al prossimo.
“Qualcosa ci lega nel tempo ai finalisti che un’edizione dopo l’altra hanno partecipato al Premio Luisa Minazzi – Ambientalista dell’anno– raccontano i coordinatori Marco Fratoddi e Vittorio Giordano – Ognuno di loro ci ha lasciato qualcosa e il rapporto prosegue ben oltre l’emozione della cerimonia conclusiva nella Sala consiliare di Casale Monferrato (Al). E adesso altre otto figure si aggiungono a questo lungo racconto dell’Italia che ci piace, quella che c’incoraggia a credere come impegnarsi nel proprio ambito di vita a favore dell’ambiente e del prossimo, mettendo a disposizione talento, competenze e buona volontà, produca cambiamenti che ristrutturano la comunità cui si appartiene. La primavera scorsa, inoltre, ci ha lasciato Gian Paolo Minazzi, fratello di Luisa e presidente del Comitato organizzatore: lui però, insieme a Luisa e a tutti coloro che sono mancati a Casale Monferrato per le conseguenze dell’esposizione all’amianto, rimane al nostro fianco in questo cammino di speranza”. E aggiungono: “Ci accompagneranno in questo viaggio, come sempre, il Comune di Casale Monferrato e il Parco del Po, alcune imprese sensibili e lungimiranti come Weleda, la media partnership de La Stampa – Tuttogreen e del bisettimanale Il Monferrato”.