Lo scandalo delle migliaia di nomi eccellenti di tutti i Paesi del mondo e di tutte le espressioni politiche e sociali che hanno portato i loro capitali personali nei “paradisi fiscali” per non pagare le tasse che gli stessi politici sostengono nei loro Stati ci fa riflettere sulla falsità di comportamento di questi “potenti” e sulla ingiustizia che viene aggiunta ad altre ingiustizie, per cui i ricchi godono di tutti i privilegi e i poveri devono portarne il peso.
Quando anche la democrazia diventa formale e ognuno è preoccupato di conservare e aumentare i propri privilegi e il proprio potere e i poveri non hanno modo di alzare la testa e vedono sempre più grande la differenza tra chi ha troppo e chi manca di tutto, dobbiamo alzare la voce dare fiato alla enorme maggioranza di poveri senza voce, senza giornali, senza televisioni, senza poteri forti, senza potenti e dire che non ci stiamo, perché la dignità dell’uomo non è data dal denaro, ma dalla possibilità e capacità di avere una vita piena di speranza, di progetti, di futuro.
Francesco di Assisi per essere ricco di valori si è fatto povero, a imitazione di Gesù che non ha ritenuto un privilegio la sua condizione divina, ma si è fatto uomo per portare ai poveri il Vangelo, la Buona Notizia della Salvezza.
Perché dobbiamo scegliere: essere ricchi dell’avere, delle cose che sono passeggere e che anche se messe nei paradisi fiscali comunque lasceremo; o essere ricchi nell’essere, nel cuore, in rapporto a Dio e al prossimo, per un tesoro che sarà immensamente più grande e per sempre, nel Paradiso dei santi e dei giusti in cui non si sta da soli.
p.b.