CASALE (m.f.) – L’ultima volta che era stato consacrato un altare nella basilica del santuario della Madonna di Crea era il 17 settembre 1795. Il santuario era affidato dal 1478 ai canonici regolari lateranensi, di cui 230 anni fa era abate Vincenzo Barberis, di Ponzano. Nel 1798, con l’avvento di Napoleone, i religiosi vennero cacciati. Il santuario alienato. Dopo il periodo napoleonico, il 29 giugno 1820, il vescovo mons. Francesco Alciati, che con altri benefattori aveva riacquistato gli immobili, affidò il complesso ai frati minori francescani. I religiosi rimasero fino al 1992, quando del santuario cominciarono a occuparsi i sacerdoti diocesani. Primo rettore fu mons. Carlo Grattarola, al quale poi subentrò mons. Francesco Mancinelli. E’ stato proprio quest’ultimo a tracciare la cronistoria per annunciare che il 27 aprile vi sarà la solenne consacrazione del nuovo altare da parte del vescovo mons. Gianni Sacchi. Lo ha fatto nella sala Cavalla della Curia aprendo la presentazione del progetto di adeguamento liturgico del presbiterio della basilica.
Con lui il Vescovo, l’artista che ha realizzato l’altare, Luisa Valentini, l’architetto che ha firmato il progetto, Martina Perotti, il liturgista fra Luca Gazzoni, la responsabile dell’Ufficio beni culturali della Diocesi, Raffaella Rolfo. Tra il pubblico il vescovo emerito Alceste Catella, il sindaco di Casale Emanuele Capra, il suo collega di Conzano Emanuele Demaria e il vice sindaco di Serralunga di Crea, Giuseppe Trovato.
Come ha sottolineato mons Mancinelli, era da circa 60 anni che la sistemazione del presbiterio era “provvisoria”, in attesa che venissero attuate pienamente le disposizioni del Concilio Vaticano II. Ora si è arrivati a concretizzare l’adeguamento grazie alla generosità dell’imprenditore Piero Triglio Godino e delle figlie Daria e Silvia, in memoria della moglie e madre Maria Luisa Guaschino.
Il nuovo altare, la nuova sede presidenziale e il nuovo ambone sono stati ideati da Luisa Valentini seguendo fedelmente le indicazioni liturgiche e della Soprintendenza. “Gli adeguamenti liturgici – ha puntualizzato fra Luca – non nascono da un’idea, da un’improvvisazione”, ma ci sono precise norme e orientamenti da seguire. Nel caso di Crea, la nuova disposizione è stata studiata tenendo pienamente conto del contesto artistico e liturgico del presbiterio. Le decorazioni del pavimento settecentesco sono state riprese e valorizzate per la realizzazione dell’altare. Tutti gli elementi liturgici sono stati realizzati in bronzo. L’altare ricorda un po’ quello attuale, ma realizzato non più come cubo ma con una forma romboidale, con la base più piccola della mensa. L’ambone, comprendente oltre al leggio lo spazio per il cero pasquale, è una sorta di drappo a scavalco della balaustra. La sede presidenziale ha lo schienale che risale lungo l’intera colonna scavata alla cui base un tempo c’era la sedia dell’abate. L’artista che li ha realizzati ha sottolineato che “la pavimentazione è stato l’elemento con cui confrontarsi”, con “elementi storici fortissimi con cui fare i conti” e si è deciso di “lavorare sulla bellezza”. Dopo una lunga preparazione, più sopralluoghi, confronti anche dialettici nel gruppo che si è occupato del progetto, si è arrivati al traguardo: mancano solo le rifiniture. Tutto sarà al suo posto entro Pasqua.
Ambone e sede presidenziale saranno benedetti nel corso di una veglia dal Vescovo la sera di sabato 26 aprile, quando verranno posizionate nell’altare alcune reliquie di Sant’Evasio, Sant’Eusebio e San Luigi Gonzaga. Nella notte fra il 26 e il 27 queste saranno sigillate con una lastra di marmo. L’altare verrà consacrato dal Vescovo domenica pomeriggio con un significativo ed evocativo durante una Messa solenne alla quale sono stati invitati a concelebrare tutti i sacerdoti della Diocesi.
Il vescovo emerito mons. Catella, liturgista, ha sottolineato che “il lavoro di adeguamento è stato affrontato nella maniera corretta: era doveroso che si facesse così per il santuario”.
Mons. Gianni Sacchi ha ringraziato la famiglia che ha consentito l’adeguamento liturgico senza l’esborso di un solo euro da parte del santuario. E ha ringraziato tutti coloro che hanno collaborato all’opera, dando appuntamento a tutti per il 27 aprile per la dedicazione: “Sarà un momento emozionante, perché liturgicamente quell’altare è Cristo”.