Per alcuni di loro sono passati almeno 40 anni. Migliaia di ex studenti di tre scuole di Aulnay-sous-Bois, nella periferia nord-est di Parigi, sono stati contattati dalle autorità francesi perché rischiano di ammalarsi di cancro. Un cancro alla pleura, perché gli istituti che hanno frequentato da ragazzini, tra il 1938 e il 1975, si trovavano vicino ad una fabbrica di amianto. Ed ora, anche a distanza di tanti anni, rischiano di ammalarsi. Oppure lo sono già.
“Avvelenati senza saperlo. Ecco il nuovo scandalo dell’amianto”, grida in prima pagina Le Parisien. Il quotidiano rivela che ben 13.000 persone hanno ricevuto una lettera in cui sono invitate a contattare d’urgenza il proprio medico. Un dispositivo senza precedenti in Francia. Le linee telefoniche dell’agenzia della salute della regione parigina sono intasate. Almeno 300 le chiamate in un giorno e mezzo. Le associazioni incaricate di ricercare le vittime ne hanno ritrovate per ora 131. La fabbrica di Aulnay chiuse i battenti nel 1991 ed è provato che già dalla metà degli anni ’70 non veniva più prodotto amianto. Eppure il materiale tossico era rimasto depositato sul posto. Una ventina di denunce, tutte per omicidio colposo e lesioni colpose, sono state sporte nel corso degli anni ’90. Nel 2001 è nato un collettivo che ha riunito vittime e abitanti del quartiere per reclamare uno studio dell’inquinamento dell’area. Questo è stato realizzato solo nel 2007.
Ma nel 2013 il giudice ha deciso per il non luogo e le speranze delle famiglie sono svanite: “La legge non permette di ricercare la responsabilità morale per fatti anteriori al 1994”, ha osservato l’avvocato delle vittime, Francois Lafforge. Il dramma però non riguarda solo gli operai che hanno manipolato il materiale ma anche migliaia di ex ragazzini che all’epoca andavano a scuola e ignari respiravano sostanze cancerogene. In Francia l’amianto è stato vietato solo dal primo gennaio 1997, ovvero 20 anni dopo le prime raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che già nel 1977 lo aveva classificato come un agente cancerogeno. I dati ufficiali sono terrificanti: almeno 75.000 persone moriranno di cancro per via dell’amianto entro il 2050. Tra il 10 e il 20% dei tumori al polmone e l’85% dei mesioteliomi sarebbero legati direttamente all’amianto. Nessun processo è previsto. Eppure il caso di Condé-sur-Noireau, in Bretagna, non è dimenticato. La vecchia fabbrica di pezzi per automobili, piena zeppa di amianto, è chiusa da tempo, lasciata all’abbandono, ma la gente muore ancora. La chiamano “la valle della morte”. Le polveri tossiche hanno contaminato la terra e l’acqua. Sui 5.000 abitanti del posto, 2.500 si sono ammalati gravemente e 300 sono morti di cancro. Oggi la ministra per la Funzione pubblica, Marylise Lebranchu, ha annunciato che i dipendenti pubblici esposti all’amianto potranno godere, sin dal prossimo anno, degli stessi diritti dei dipendenti privati.
Fonte: Ansa