Il nuovo percorso archeologico dei sottotetti della Cattedrale di S. Evasio si inquadra nella realtà museale di ampio respiro denominata “Sacrestia Aperta” che, attualmente, con ingresso da via Liutprando, si snoda dal deambulatorio absidale per proseguire lungo il corridoio dei Vescovi, attraversando la Sacrestia Nuova, la Sacrestia Vecchia nella Torre campanaria per giungere, quindi, alla Cappella di Sant’Evasio. Il progetto ha avuto origine parecchi anni or sono in seguito alla riscoperta dell’atrio medievale. L’obiettivo era quello di rendere il più evidente possibile agli occhi di tutti l’intimo legame tra l’atrio e le evoluzioni costruttive della chiesa ancora ben visibili a livello dei sottotetti. Con il rifacimento delle coperture, nell’ottica del progetto complessivo, erano già state apportate alcune modifiche alle precedenti geometrie ottocentesche per rendere sia visibili sia accessibili tutte le testimonianze storiche. L’intervento appena ultimato, sebbene abbia interessato solo la porzione sud dei sottotetti, restituisce alla vista del pubblico i particolari architettonici medievali del corpo basilicale della Chiesa quale naturale completamento del recupero dell’intera Cattedrale finalizzata alla lettura e alla riscoperta delle varie fasi costruttive. La visita ai sottotetti ha inizio percorrendo la scala costruita dall’architetto Arborio Mella che, partendo dal deambulatorio, conduce ai registri superiori della torre campanaria e ai sottotetti. Durante la salita si può ammirare la struttura muraria dell’abside medievale liberata dagli spessi intonaci ottocenteschi in cui spiccano le aperture della monofora del lato sud e l’accesso alla loggia absidale esterna. La luce artificiale suddivisa in differenti scenari scandisce e impreziosisce ogni elemento architettonico fin dall’inizio della visita. Una volta raggiunto l’accesso ai sottotetti una passerella metallica si materializza per traghettare il visitatore tra una campata e l’altra sospesa sull’estradosso delle volte. Una luce dorata evidenzia la passerella e il camminamento senza svelare alcun particolare. Di volta in volta, dal buio emergeranno i vari scenari che mostreranno dapprima il coronamento ad archetti pensili della navata centrale e poi, in successione le strutture antiche della navata minore intervallate dal transetto dove risplende la bifora liberata dal serramento ottocentesco. Proprio dove il percorso sembrerà concludersi, il visitatore potrà immergersi nelle membra dell’architettura medievale per raggiungere gli elementi decorativi più nascosti per poi ritrovarsi, dopo una discesa quasi verticale nello spessore di muro, i matronei dell’atrio. Qui, grazie alla ripavimentazione degli estradossi, eseguita in cocciopesto, si potranno riammirare da vicino tutti i particolari degli elementi scultorei del XII secolo e la maestosità della grande volta ad archi incrociati. Dalla scala a chiocciola della torre di facciata si scenderà nell’atrio per concludere la visita. Tutti i dispositivi collocati lungo il percorso dei sottotetti sono stati concepiti anche con l’obiettivo di contenere i consumi di energia e gli interventi manutentivi. Pertanto la scelta è caduta su sorgenti di luce a led opportunamente regolabili impiegando una potenza elettrica pari a quella di sole 3 vecchie lampadine ad incandescenza di tipo tradizionale.
Le opere sono state progettate e dirette da: Arch. Raffaella Rolfo, Arch. Stefano Martelli, Maria Grazia Ferrari restauratrice, Marco Palandella Lighting Designer, l’Ing. Giuseppe Volante strutture.
Con l’alta sorveglianza della:
– Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Novara, Alessandria e VCO, funzionario responsabile Arch. Maria Carla Visconti ;
– Soprintendenza per i beni Storici, Artistici ed Antropologici del Piemonte, funzionario responsabile Dott. Giorgio Careddu;
– Soprintendenza per i beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie funzionario responsabile Dott. Alberto Crosetto.
I lavori sono stati eseguiti da:
– assistenza archeologica: Cristellotti & Maffeis snc
– interventi di restauro conservativo: Ditta Marello Restauri
– opere edili: Impresa De Sordi Ezio di De Sordi geom. Enrico
– carpenterie metalliche: Ditta Gallione
– impianti elettrici e di illuminazione: S.E.A.B. s.n.c.
– coccio pesto matronei: PRIMAT srl
– vetri: Vetraria Casalese
– grafica: Degrafic
I lavori sono stati finanziati da Arcus , Fondazione CRT, Diocesi di Casale Monferrato nell’ambito del Progetto “Città e Cattedrali”, che ha visto la Direzione Regionale per i Beni Culturali del Piemonte diretta dal Dott. Mario Turetta nel ruolo di stazione appaltante. Coordinatore del progetto regionale Arch. Gennaro Napoli (Direzione Regionale per i Beni Culturali del Piemonte), RUP Arch. Alessandra Gallo Orsi (Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Novara, Alessandria e VCO), collaboratore al RUP Arch. Almerinda Padricelli (Direzione Regionale per i Beni Culturali del Piemonte).
L’Ufficio Beni Culturali della nostra Diocesi invita alla visita guidata del percorso archeologico dei sottotetti, domenica 19 maggio. Ritrovo presso la biglietteria della Sacrestia Aperta dalle 14,30 alle 18. Le visite guidate partiranno ogni 15 minuti e saranno intervallate da gruppi di dieci persone.