CASALE – Domenica 23 gennaio si sono radunati in tanti nel cortile delle Api per il primo evento casalese legato alle celebrazioni del Giorno della Memoria. Una ricorrenza che la Comunità Ebraica cittadina ha sempre voluto estendere nell’arco di almeno una settimana. “Ogni giorno è il giorno della Memoria”, come titola il progetto regionale per combattere l’antisemitismo rivolgendosi ai ragazzi delle scuole e lanciato esattamente un anno fa in questo luogo, progetto a cui partecipa attivamente la Fondazione Arte, Storia e Cultura. Ebraica a Casale Monferrato e nel Piemonte Orientale – ONLUS. Elio Carmi, Presidente della Comunità Ebraica di Casale, ha ricordato che nella storia del sistematico sterminio nazifascista degli ebrei, i tristi anniversari non mancano. “Il 20 gennaio del 1942 c’è stata la conferenza di Wannsee, il momento in cui i gerarchi si ritrovano e stipulano l’elenco delle persone di cultura ebraica che prevedevano di uccidere. Per l’Italia 58.000. Queste persone avevano due occhi, due gambe, erano inseriti da millenni in una tradizione culturale alle origini della nostra democrazia. Allora perché ucciderli? Forse perché “popolo eletto” può significare “popolo distinto”, cioè persone che, pur inserite nella loro società, volevano semplicemente essere se stesse.”
La garanzia che questo non possa accadere di nuovo sembra essere tra noi, nei tanti amici che anche quest’anno hanno voluto essere presenti per un momento ormai imprescindibile della vita della Comunità: la commemorazione dei caduti nei campi di sterminio di Casale e Moncalvo e l’accensione di sette lumi destinati a ricordare i 6 milioni di ebrei e il milione di non ebrei, anche loro “distinti” nell’aberrante pensiero di chi parlava di razza pura. Il Sindaco di Casale, Federico Riboldi, ribadisce l’importanza della Comunità Ebraica nella vita cittadina: “ha dato a Casale, tanti esponenti della vita civile. Ma oggi ricordiamo quelli che mancano, un tassello che non torna. Ci confrontiamo con culture che per Casale sono una fonte di ricchezza e le persone che ci siamo lasciate indietro, anche per colpa di chi non ha saputo reagire, sono una ferita per tutta la nostra città”. E poi c’è appunto il progetto che ha portato nuovamente in vicolo Olper l’assessore regionale Fabrizio Ricca. “Qui mi sento un po’ come a casa mia, noi abbiamo imparato molto bene in questi due anni come funziona l’antisemitismo, si tramanda per colpa “di imbecilli” che continuano a fomentarlo, fino ad arrivare a punti bui come la Shoah. Oggi questo virus non si è fermato, oggi viene nascosto, anche nell’antisionismo, perché è meglio dare colpa ad uno stato anziché un popolo. Questo virus dobbiamo combatterlo tutti i giorni, gli anticorpi sono quelli dell’Istruzione e della consapevolezza”. L’assessore Ricca ha poi annunciato la partenza della terza fase del progetto di approfondimento e, appena la pandemia lo permetterà, una quarta fase in cui è programmata la visita ai campi. Accanto a queste istituzioni hanno partecipato i rappresentanti delle Forze dell’Ordine: il vicequestore Carmine Bagno, il Maresciallo Katia Gaglio della GdF, Piero Pasquino Comandante della Compagnia di Carabinieri di Casale, i rappresentanti di Comitati Antifascisti e ANPI (Silvia Sorisio e Giovanni Bosco), dei Comuni di Moncalvo e Sartirana (Christian Orecchia e Gianluca Cominetti), del mondo Ebraico (Claudia De Benedetti, Roberto Gabei e Dario Peirone Presidente di Italia – Israele Torino).
Subito dopo aver scandito i nomi dei 63 caduti e recitato per loro lo Yizkor, ci si stringe insieme per dare vita a quelle fiammelle. La sesta viene lasciata al più giovane dei presenti: Paolo De Benedetti, la settima a Anila Shima, albanese e rappresentante di un popolo che, come gli ebrei nel XV secolo, è venuto a cercare un futuro a Casale Monferrato. Da tempo è lei la custode della sinagoga.
Le celebrazioni del Giorno della Memoria proseguiranno il 27 gennaio. Il Comune di Casale Monferrato alle ore 10.30 deporrà una corona di alloro al cardine del cancello del vecchio ghetto in ricordo di tutte le vittime della guerra alla presenza di Autorità e Rappresentanti delle Associazioni democratiche locali. Alle ore 16 le celebrazioni si sposteranno al Comune di Moncalvo, per un momento di riflessione e accensione dei lumi nel vecchio ghetto della cittadina astigiana.
Infine, venerdì 28 gennaio alle ore 09,30 il Presidente della Comunità Elio Carmi e la Consigliere Adriana Torre Ottolenghi incontreranno gli studenti del Liceo Scientifico Balbo-Palli di Casale Monferrato presso l’aula magna dell’istituto.