CASALE – Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di disabilità e morte nelle persone con diabete tipo 2: rispetto a una persona sana, chi ha il diabete ha rischio di morte doppio e quadruplo di infarto o ictus. In Italia sono quasi 750 mila le persone con diabete che vanno incontro nella loro vita ad almeno un evento cardiovascolare, delle quali oltre 350 mila hanno avuto un infarto e più di 100 mila un ictus. Sono poco meno di 15 mila le morti di persone con diabete imputabili a cardiopatia ischemica e rispettivamente 7 mila e 500 quelle per malattie cerebrovascolari ogni anno; in pratica stiamo parlando complessivamente di circa 60 decessi ogni giorno. Per questo l’Associazione ADAL, Associazione delle Persone con Diabete Alessandrine, in rappresentanza della FAND nazionale, ha organizzato insieme al Comune di Casale Monferrato e a IRES Piemonte una tavola rotonda in occasione della campagna nazionale “Al cuore del diabete”, realizzata con il patrocinio di SID – Società Italiana di Diabetologia e AMD – Associazione Medici Diabetologi, e presentata oggi in un evento con il patrocinio di ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani e dall’Intergruppo Parlamentare “Qualità di vita nelle città”. La campagna di sensibilizzazione su diabete e rischio cardiovascolare sta facendo tappa nelle principali piazze italiane con un’unità mobile dove è possibile ricevere una valutazione diagnostica del rischio cardiovascolare. Una volta completato il percorso degli esami previsti – misurazione dei valori di emoglobina glicata e del profilo lipidico, ecocardiogramma ed ecocolordoppler carotideo – sarà possibile confrontarsi con gli specialisti – diabetologo e cardiologo. Alla fine del percorso saranno forniti tutti i risultati per la condivisione con il proprio medico. L’unità mobile di “Al cuore del diabete” sosterà a Casale Monferrato, in piazza Mazzini dalle 9 alle 18 di lunedì 11 novembre 2019. La conferenza si terrà nella mattinata al Comune di Casale Monferrato c/o La sala Consiliare dalle ore 9:30 alle ore 11:00. (in allegato programma conferenza stampa). Vi prenderanno parte tra gli altri il Sindaco dott. Federico Riboldi e l’Assessore alla Salute della Regione Piemonte dott. Luigi Icardi (salvo diversi impegni), il Direttore del Distretto Sanitario dott. Massimo D’Angelo, la dott.ssa Cristina Bargero e la dott.ssa Giovanna Perino di IRES Piemonte, il dott. Ezio Labaguer, coordinatore delle associazioni con diabete piemontesi, il dott. Nardi, primario della cardiologia dell’ospedale, il dott. Bargero in rappresentanza della diabetologia. L’obiettivo della tavola Rotonda è anche quello di fornire dati economici, sociali, clinico-epidemiologici e di governance sanitaria agli amministratori locali in modo tale da poter comprendere gli outcomes clinici derivanti, l’impatto sociale delle malattie croniche non trasmissibili, i costi diretti e indiretti, le problematiche politiche e l’impatto sulla qualità di vita delle persone. Solo così sarà possibile identificare in maniera chiara la direzione da seguire e adottare soluzioni per limitare i danni umani e sociali che diabete tipo 2 e obesità quotidianamente creano. Parlare di queste condizioni in termini di impatto su mortalità e disabilità significa anche dare un contributo reale ad innalzare l’attenzione di tutti su come le stesse siano spesso sottovalutate da coloro che sono chiamati a prendere decisioni. Oltre 3 milioni 200 mila in Italia nel 2016 sono le persone che hanno dichiarato di avere il diabete (pari al 5,3% dell’intera popolazione), e in particolare tra gli anziani di 65 anni e oltre, il rapporto è di circa una persona su sei. Il diabete inoltre è la prima causa di malattie cardiovascolari, renali, degli occhi e degli arti inferiori. Il 15% delle persone con diabete soffre di coronaropatia, il 22% delle persone con diabete soffre di retinopatia che può causare cecità, il 38% delle persone con diabete ha insufficienza renale (micro-macro albuminuria e il ridotto tasso di filtrazione glomerulare) che può portare alla dialisi e il 3% delle persone con diabete ha problemi agli arti inferiori, che possono portare all’amputazione. Tutti questi dati debbono fare riflettere perché l’algida realtà dei numeri nasconde sofferenze di persone e dei loro familiari. Ma il diabete è ancora un fenomeno sottostimato. Per ogni 3 persone con diabete noto ce n’è 1 che non sa di avere il diabete. Inoltre, è possibile stimare che per ogni persona con diabete noto ce n’è almeno un’altra ad alto rischio di svilupparlo (ridotta tolleranza al glucosio o elevata glicemia a digiuno). Ciò significa che almeno 4 milioni di persone sono ad alto rischio di sviluppare il diabete, che si aggiungono ai 3,27 milioni di persone che dichiarano di avere già il diabete. Queste cifre indicano l’urgenza di affrontare il problema in tutta la sua complessità e non solo come causa di elevati costi, peraltro legati soprattutto alle ospedalizzazioni, mentre i farmaci per il diabete incidono per meno del 7%, i presidi per il 4%.
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