CASALE – Domenica 19 marzo, alle 16, nel Complesso Ebraico di Casale Monferrato in vicolo Salomone Olper si inaugura la mostra storico-documentaria: “Ebrei di Salonicco 1492-1943 – La diplomazia italiana e l’opera di rimpatrio”. La mostra, allestita in Sala Carmi, è realizzata dalla Fondazione Casale Ebraica ETS in collaborazione con il Museo Ebraico di Bologna e curata da Franco Bonilauri, Vincenza Maugeri e Giacomo Saban (z’l’). L’inaugurazione sarà introdotta da Daria Carmi, Curatrice del Museo dei Lumi di Casale. Il percorso espositivo illustra uno spaccato della presenza ebraica a Salonicco, città che è stata per secoli uno straordinario crogiolo di etnie e di culture; annessa alla Grecia nel 1912, aveva conservato la propria impronta cosmopolita, con una persistente maggioranza di popolazione ebraica, la cui presenza si datava dalla metà del XV secolo, quando divenne una delle mete dell’espulsione degli ebrei sefarditi dalla penisola iberica. L’esposizione si incentra poi principalmente sulla singolare vicenda del salvataggio degli ebrei italiani a Salonicco nel 1943, grazie all’azione dei Consoli italiani Guelfo Zamboni e Giuseppe Castruccio. Allo scoppio della Seconda guerra mondiale, gli ebrei salonicchioti di nazionalità italiana erano alcune centinaia. Nell’aprile del 1941, a Salonicco venne firmata la resa dell’esercito greco alle forze nazifasciste. Nel 1943, il Console italiano Guelfo Zamboni – oggi iscritto a Gerusalemme nell’elenco dei “Giusti tra le Nazioni” – e il suo successore Giuseppe Castruccio organizzarono la tradotta che mosse da Salonicco nella notte del 15 luglio, consentendo la fuga degli ebrei italiani verso Atene, zona di occupazione controllata dal Regio Esercito italiano, sottraendoli all’atroce destino dello sterminio ad Auschwitz. L’ingresso è gratuito, la mostra sarà visitabile fino al 16 aprile negli orari e modalità di apertura del Complesso Ebraico. Informazioni su www.casalebraica.org (0142-71807).
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