MONCALVO – Ricordare il passato con uno sguardo al futuro: è questo l’obiettivo di una serie di appuntamenti che avverranno nei prossimi giorni a Moncalvo in ricordo, nel cinquantesimo anniversario della sua scomparsa, dell’ambasciatore Franco Montanari, originario del centro monferrino e ad esso legato, tanto da dedicare alla città il suo patrimonio artistico per la nascita di un museo cittadino. Il 10 agosto 1943 a Lisbona il diplomatico partecipa con il generale Giuseppe Castellano alle prime trattative con gli anglo-americani quale interprete-traduttore. Il 30 agosto l’Italia, nella persona del Capo del Governo Maresciallo Badoglio, accetta le durissime condizioni imposte dagli alleati: più che di un armistizio si tratta di una resa senza condizioni. Il 3 settembre 1943 in un uliveto a Cassibile presso Siracusa Castellano firma l’atto alla presenza dei generali Bedell Smith e Strong: l’interprete Montanari assiste in piedi e posa per le fotografie di rito. Ad Asti non vi è sede della associazione Italia Nostra. La sede più vicina è quella di Vercelli collegata a Casale Monferrato. Non si è realizzato il sogno di Franco Montanari che ne auspicava la fondazione in quel lontano 1971 quando scriveva all’allora Sindaco di Moncalvo.
Per sapere chi fu veramente occorre osservare con attenzione le opere della sua raccolta, la raffinatezza delle sue scelte, il desiderio di illustrare quello strano secolo che fu il Novecento attraverso l’arte. Occorre sapere che lasciò i suoi libri, circa 2000 volumi, alla biblioteca di Mestre ma tra le sue carte si può leggere un ritaglio di giornale che narra le condizioni disastrose di quella biblioteca, l’assenza di personale adeguato e di catalogazione e, quindi, di impossibilità di una fruizione per il grande pubblico. Occorre conoscere le sue ultime volontà. Egli amava Moncalvo che diede i natali al padre, il generale Carlo Montanari, ove si trova la casa che fu sua e la tomba di famiglia.
Egli amava la cultura, l’arte e la bellezza. Ma non per mero desiderio di studio o di possesso. L’amava come bene, come valore, come necessario completamento della comunità. Per questo donò la sua casa in vita perché divenisse il luogo ove costituire la biblioteca, un centro studi della cultura di Moncalvo, con sale conferenze e “piccolo museo”, perché il tutto fosse al servizio della comunità, che contribuisse a farla crescere, a migliorare i sentimenti e i comportamenti. Che fosse “cibo per l’anima”. Per realizzare questo sogno egli lascio i suoi averi – terreni, denari, titoli e opere d’arte – al Comune di Moncalvo con un onere ben preciso: realizzare il centro culturale. Ciò significa che vi è un obbligo giuridico che incombe sulla comunità della ‘città più piccola d’Italia’ e sulle sue amministrazioni comunali. Non si tratta, infatti, unicamente di un “senso di riconoscenza” se pur doveroso, un desiderio di “ricambiare il bene ricevuto con un ricordo”. No, si tratta di altro, consiste in un dovere vero e proprio, pena la decadenza dal beneficio ereditario e conseguentemente il ristoro agli eredi legittimi del maltolto.
Per ricordare Franco Montanari abbiamo pensato a due pomeriggi a lui dedicati uno con uno sguardo al futuro e al femminile (Orsola Caccia è figura centrale della storia di Moncalvo) e una al passato a al suo ricordo. Sabato 18 novembre si alterneranno in un dialogo unito da un medesimo file rouge Roberta Fidanzia (presidente del CSFI di Pomezia), Lella Bassignana (consigliera di Parità della Provincia di Vercelli), Michela Morra (psicoterapeuta), la travel designer ed educatrice finanziaria Dragana Dukic che presenterà il blog “DonnaDonne”. Venerdì 24 novembre lo storico e archivista Alessandro Allemano, lo storico e scrittore presidente Centro Pannunzio Torino Pier Franco Quaglieni, il già sindaco di Moncalvo Aldo Fara, e gli ospiti Maria Teresa Roli e Gianni Reina saluteranno il nuovo presidio Italia Nostra di Moncalvo. In entrambe le occasioni avverrà un accompagnamento con il violino di Lucia Pulzone oltre ad alcuni momenti artistici: la prima volta con la performance poetica di Letizia Tueros Huancahuari “La scatola nera” e, nella seconda, uno sguardo critico di Giuliana Romano Bussola sul De Chirico nel Fondo Montanari. Entrambi gli appuntamenti iniziano alle ore 16 presso la Sala di lettura del Museo Civico di Moncalvo. Seguiranno brindisi.
Nel frattempo continuano le visite all’esposizione “Kimono e ventagli – 着物と扇子” che accompagnerà il periodo delle fiere autunnali moncalvesi fino al 10 dicembre. La mostra è visitabile ogni sabato e domenica dalle ore 10.00 alle ore 18.00 mentre negli altri giorni della settimana sarà visitabile previo appuntamento. Il 10 dicembre è previsto il finissage della mostra con lo svolgimento di un concerto al Museo. L’esposizione segna l’inizio del ciclo triennale per la valorizzazione del fondo di arte giapponese Franco Montanari che fu addetto di ambasciata proprio a Tokyo dal 1953 al 1954. I visitatori del Museo saranno accompagnati da alcune delle pregevoli opere di proprietà del Museo (Kitagawa Utamaro; Kikugawa Eizan; Utagawa Kunisada II) avvicinate a opere di collezionisti privati (Antonio Sgammato e Enzo Bartolone), passando attraverso la visione di “disegni” dell’ōgi-e (“immagini per ventagli pieghevoli”). Questi ultimi sono stati realizzati espressamente per decorare ventagli, disegni di motivi decorativi per kimono che, sin dal 1666, vennero pubblicati ad uso di commercianti e artigiani.
L’entrata alla mostra e la partecipazione agli eventi prevede un biglietto di cortesia di € 5. Per informazioni: tel. 351 9493084 – info@aleramonlus.it.