COCCONATO – Salone comunale gremito per il convegno organizzato dall’Unione collinare Riviera del Monferrato finalizzato a conoscere rischi e opportunità della 5G, la rete di nuova generazione che andrà a superare l’attuale 4G. Sono intervenuti relatori particolarmente esperti dell’argomento, moderati dal sindaco di Cocconato Umberto Fasoglio e dall’assessore di Piovà Massaia Marinella Ferrero. Fra il numerosissimo pubblico, tanti sindaci e consiglieri comunali desiderosi di saperne di più su una problematica che tocca da vicino tutti noi.
Ad aprire i lavori il presidente dell’Unione collinare e sindaco di Piovà Antonello Murgia, che ha sottolineato come gli amministratori dei nostri paesi in previsione della sperimentazione della 5G, non hanno gli elementi per valutarne l’opportunità. A illustrare l’evoluzione dei sistemi di telecomunicazione dall’E-Tacs (l’1G) al 5G, passando per l’attuale 4G (quella legata allo smartphone) è stato il prof. Daniele Trinchero del Dipartimento di ingegneria elettronica e delle telecomunicazioni del Politecnico di Torino. Il docente ha sottolineato che nell’arco di trent’anni si è moltiplicata di un milione di volte la banda trasportata. Con la 5G oltre alla comunicazione tradizionale, sarà possibile quella tra le “cose”, anche con connessione immediata; l’utente diventa al centro della rete, con una molteplicità di sistemi fra due terminali: conseguentemente verranno ridotte le emissioni principali, ma aumenteranno quelle locali. La nuova tecnologia sarà utile specificatamente per i processi produttivi, il controllo delle autovetture (per la guida autonoma), la telemedicina.
La dott.ssa Fiorella Belpoggi, direttrice dell’Area ricerca dell’Istituto Ramazzini di Bologna, ha illustrato gli studi in atto presso il proprio istituto, analizzando gli effetti delle onde elettromagnetiche sui ratti, che simulano efficacemente in un breve arco di tempo, quanto potrebbe accadere all’uomo dopo anni di esposizione. Non rappresentano, in base a questi studi, un pericolo forte, come l’amianto, ma è necessaria un’azione di controllo essendo dei possibili cancerogeni. Il fisico Giovanni D’Amore, direttore del Dipartimento dei rischi fisici e tecnologici dell’Arpa Piemonte, ha relazionato in merito alle valutazioni effettuate dall’Arpa sull’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici e i limiti stabiliti attualmente dalle normative italiane, più elevati rispetto a quelli di altre nazioni. In Piemonte sono 25 gli impianti 5G autorizzati che al momento funzionano in modo episodico. L’epidemiologo Franco Merletti, coordinatore del Centro di riferimento per l’epidemiologia e la prevenzione oncologica in Piemonte ha introdotto il proprio intervento sottolineando che sul 5G non poteva dire nulla, per mancanza di dati e che passeranno molti anni per capirne gli effetti sull’uomo. Oggi i dati sono disponibili sino al 3G e non sembrerebbero esserci effetti anche se gli studi, come Interphone su 5.000 casi in 13 paesi, non sono di facile interpretazione: incrementi di rischi di tumori celebrali si manifesterebbero in chi è più sottoposto alle radiazioni ad esempio per un prolungato uso di cellulari. Nell’impossibilità di dire se sono cancerogene, bisogna dunque applicare il principio della precauzione.
Piuttosto allarmistico, a differenza dei precedenti, l’intervento conclusivo del dott. Paolo Orio, presidente dell’Associazione nazionale Elettrosensibili, che ha ricordato vari studi sugli effetti elettromagnetici, le metodologie di valutazione non sempre veritiere (ad esempio i livelli di esposizione calcolati in un asilo su 24 ore e non sulle ore di effettiva presenza dei bambini), i limiti di legge che non ci proteggono. Ha citato casi di bambini elettrosensibili ammalatisi a scuola per la presenza del wi.fi., gli effetti dei pannolini con il microchip per avvisare quando è bagnato, gli insetti con la febbre. Tra le cause accertate dell’esposizione ai campi elettromagnetici, l’incremento della SLA, il danneggiamento dello sperma, provocato dal tenere il cellulare nella tasca anteriore dei pantaloni. Ha infine richiamato le tante moratorie in America, in Europa e in Italia per sospendere la sperimentazione del 5G.
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