CASALE – La Polizia Locale, a seguito di un’articolata attività d’indagine, ha chiarito l’esatta dinamica di quella che, in un primo momento, sarebbe sembrata una lite fra due cittadini nigeriani conclusasi con l’accoltellamento di uno di questi. Il fatto: martedì 27 febbraio scorso, alle ore 9,45, una pattuglia del Nucleo di pronto intervento della Polizia Locale è intervenuta per sedare una lite tra due stranieri di colore sviluppatasi in Piazza Castello nei pressi della Macelleria Mossano. Durante l’intervento gli agenti hanno recuperato sul luogo anche un coltello imbrattato di sangue. Nella lite sono risultati coinvolti due richiedenti asilo politico di cittadinanza nigeriana, ospiti di un Centro di Assistenza Straordinaria presente in città, U.G. di 23 anni e E.K. di 19 anni. U.G. ha mostrato agli agenti i segni di una ferita aperta all’avambraccio sinistro, accusando E.K. di averlo aggredito e ferito con il coltello rinvenuto a terra. Questi, al contrario, ha negato, affermando di essere stato la vittima dell’aggressione e di non avere in alcun modo ferito il connazionale. Il nigeriano ferito è stato fatto trasportare e medicare presso l’Ospedale Santo Spirito dal quale è stato successivamente dimesso con 5 giorni di prognosi. Sin da subito sono sorte perplessità sulla natura della ferita, sia per la non univoca riconducibilità ad un’arma da taglio sia per la totale assenza di tagli o strappi sugli indumenti indossati dal nigeriano ferito. Le serrate indagini svolte dal Nucleo di pronto intervento e polizia giudiziaria della Polizia Locale, attraverso l’acquisizione delle registrazioni dei sistemi di videosorveglianza comunali e privati della zona e l’ascolto degli educatori e degli altri migranti ospiti del C.A.S. di cui sono ospiti i due coinvolti, hanno confermato i dubbi sorti nell’immediatezza dell’intervento e l’estraneità di E.K. dal ferimento di U.G. A fronte dei riscontri acquisiti, U.G., non essendo più in grado di sostenere quanto fino a quel momento affermato con pervicacia e premeditazione, ha confessato di avere simulato l’aggressione autolesionandosi il braccio sinistro e di aver successivamente coinvolto E.K. nella lite scoppiata in Piazza Castello, nel corso della quale ha gettato a terra il coltello rinvenuto che aveva portato con sé. Il movente della sua azione sarebbe da ricondursi ad un diverbio sorto tra i due il giorno precedente per futili motivi e per il quale U.G. avrebbe avuto intenzione di vendicarsi. Dalle testimonianze raccolte è emersa anche la personalità prevaricante e non incline ai percorsi di integrazione di U.G. È stato pertanto segnalato all’ Autorità Giudiziaria per la falsa accusa di E.K. del reato di lesioni aggravate e per il porto ingiustificato di strumento da taglio, e alla Prefettura di Alessandria per le valutazioni inerenti la persistenza dei presupposti giustificanti le misure di accoglienza previste dal Ministero dell’Interno.
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