Riceviamo e pubblichiamo
Non ci arrendiamo: alla nostra creatura devono essere restituiti i veri genitori e la certezza che essi la amano, la desiderano e sono capaci di comprenderla”!
Non è giunto al capolinea il percorso di separazione genitori/bambina segnato dal pregiudizio già emerso nell’ospedale di nascita e confermato anche al servizio sociale territoriale: dapprima con il repentino allontanamento della piccola su una sola segnalazione di un episodio poi smentito e poi non curando l’erogazione dei sostegni seppur previsti dallo Stato e prescritti.
Anche in occasione dell’attuale sentenza di cassazione si evidenziano una serie di circostanze assurde: 1) La consulenza tecnica cui la motivazione si riferisce è vecchia di 6 anni; 2) La parte in cui tale consulenza esamina il rapporto genitori/bambina si riferisce ad incontri che, sempre più rari, e per un’ora soltanto, si svolgevano allora, senza alcun aiuto di tipo psicologico o neuropsichiatrico infantile; 3) La parte relativa alla valutazione d’inadeguatezza psicologica genitoriale si riferisce alle due sole perizie espletate, rispettivamente 7 e 6 anni fa: quella per il tribunale dei minori, smentita dagli stessi periti d’appello; e quella d’appello, smentita nel 2016 dalla cassazione: la quale, rispettando veramente allora, il principio legislativo secondo cui i figli si tolgono solo per motivi gravissimi l’aveva definita «fumosa»; cioè costruita su motivi deboli, insufficienti o pretestuosi. Come ad esempio la contestazione secondo cui il padre avrebbe dimostrato una certa dipendenza, nella sua genitorialità, dalla moglie: quand’è noto che in ogni tempo e luogo e per il naturale ordine delle cose l’elemento più coinvolto nei processi di gravidanza, parto e post-partum è la donna. Oppure la contestazione d’atteggiamento narcisistico rivolta alla madre: in realtà largamente smentita dalle sue stesse dichiarazioni in perizia. Di contro le relazioni dei consulenti di parte a cui si è riferita la Difesa (in particolare evidenziano la sofferenza e i rischi che accompagnano i bambini e ragazzi rispetto al «vuoto delle origini») sono state ignorate. Ci si chiede quindi quante sarebbero le coppie che sottoposte ad una sorta di esame sulla loro capacità genitoriale prima di un adeguato periodo di convivenza e reciproca crescita con la loro creatura, saprebbero superarlo.
Concludendo, ribadiamo il nostro terrore che qualcuno dica alla bambina che «è stata abbandonata». Non sappiamo ancora il perché di questo allontanamento visto che siamo stati assolti dall’accusa di abbandono e che non ci sono patologie.
I genitori
Gabriella Carsano
Luigi Deambrosis