CASALE – “Lo Specchio – Frammenti di una favol@acida”. È il titolo dello spettacolo che andrà in scena mercoledì 2 marzo al Teatro Municipale con la Comunità San Patrignano. Uno spettacolo che ha l’obiettivo di fornire spunti di riflessione e di approfondimento sul tema della droga. Con ragazzi che parlano ad altri ragazzi, raccontando loro come sono riusciti a uscire dal tunnel della dipendenza grazie al percorso di recupero a San Patrignano. Organizzato dalla stessa Comunità San Patrignano e dal Rotary Club Casale, “Lo Specchio – Frammenti di una favol@acida” sarà in scena con una doppia rappresentazione: alle 10 per gli studenti delle scuole e alle 21 per l’intera cittadinanza (biglietti adulti 10 euro, under 30 5 euro – prevendita nelle agenzie “Stat Viaggi” e “Sassone Viaggi”). Protagonisti, i ragazzi del progetto “WeFree”, giunti ognuno al termine del proprio percorso di recupero in comunità. Una rappresentazione strutturata attraverso musiche, filmati e testimonianze dirette. Un vero racconto sulla tossicodipendenza di oggi, dove le droghe sono vissute e percepite come strumenti di divertimento. A raccontarsi sul palco piemontese, questa volta sarà Melita, una ragazza di 26 anni che si è avvicinata alla droga appena adolescente, subendone poi la dipendenza.
Una dipendenza che però è riuscita a superare grazie al percorso di recupero svolto a San Patrignano. Nel corso dello spettacolo la vita di Melita viene raccontata come in uno specchio dove scorrono i momenti più importanti della sua vita, dall’infanzia al rapporto con gli amici, dalle prime inquietudini alla solitudine, dall’autodistruzione fino alla rinascita definitiva. Si fa in tre, Melita: testimone di se stessa, attrice e cantante.
La sua testimonianza è accompagnata da filmati, immagini e musiche evocative, guidata negli snodi essenziali dal conduttore, il regista e attore teatrale Pascal la Delfa. Lo spettacolo include anche riferimenti al mondo dei social media e si chiude con un commovente momento di “catarsi” che coinvolge tutto il pubblico in sala. Si costruisce così un dialogo che può proseguire con i giovani anche sul web grazie al sito www.wefree.it.
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